- Accesso stradale
- Nessun problema ma la statale della Val d'Aveto versa in condizioni pietose.
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Quota neve m
- 1000
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Le alte temperature e la pioggia degli ultimi giorni hanno quasi eliminato la neve nella prima parte del percorso. Quella che è rimasta fino a q.1200 è orrenda e praticamente insciabile (croste, ghiaccio, buche, asperità, rami e alberi caduti, numerose interruzioni). Dai 1200 in su la situazione cambia completamente: innevamento ottimo e abbondante, due dita di neve pallottolare che in alto diventa una buona spanna di farina. Saliti fino al Passo della Spingarda causa vento fortissimo e ora tarda (perso tempo nel ravanage della prima parte). Bosco magico con i rami coperti di ghiaccio e neve. Discesa piacevole e divertente fino a circa 1100 m, poi sopravvivenza con moltissimi togli-metti e alcuni guadi facili ma con molta acqua (è anche entrata negli scarponi….). Qualche curva ancora possibile nei prati sopra Amborzasco. Attenzione in salita sopra Amborzasco: dopo la cappelletta non seguire il segnale “rombo giallo vuoto” (come abbiamo fatto noi) che sale a sx lungo un sentiero pietroso, ma piegare a dx e seguire una poderale di servizio che offre un tracciato più sciistico (percorsa in discesa). Più in alto ci si ricongiunge al percorso del “rombo giallo vuoto”.
Con Emily, nessuno in giro. Magnifico il bosco con gli alberi interamente coperti di neve e ghiaccio, luci magiche.