- Accesso stradale
- Comodo parcheggio all'inizio del sentiero e sulla strada che porta ad esso
Gita in buone condizioni. Saliti al refuge du selé il 25 dove abbiamo pernottato. Partenza dal rifugio ore 3:30 circa.
Siamo scesi 10/15mt sul sentiero di salita e abbiamo preso il sentiero che risale(ometti) sempre evidente fino al rifugio vecchio (che non si raggiunge) e che prosegue fino a delle balze rocciose che si superano per cenge e facile arrampicata. Arrivati a questo punto non bisogna seguire gli ometti e le tracce che proseguono dritto perché portano all’Auguille de Sialouze e al Pic sans nom ma bisogna andare a sinistra e attraversare il torrente, seguire gli ometti che tra pietraia e sentiero conducono alla base della cresta. Qui all’attacco c’è una corda fissa rossa. La prima parte della salita consiste in facile arrampicata, traversi, cenge più o meno esposte, sempre segnalate da ometti, fino ad arrivare al primo nevaio che si risale puntando sempre alla pietraia a sinistra. Si prosegue su pietraia e sfasciumi e si arriva al secondo nevaio che si risale per portarsi sotto le balze rocciose. Qui siamo saliti con facile arrampicata (ma volendo ci sono due soste) e siamo arrivati alla cosiddetta “banana”. L’abbiamo risalita con pendenza abbastanza sostenuta e siamo arrivati in cima.
Bella gita a cui non manca nulla: sentiero, pietraia, arrampicata facile, salita su ghiacciaio e sopratutto super panorama.
Rifugisti gentili, cena così così.
Consigliata