Aigle (Bec de l’) da Larche per il Vallon de Font Crèse, anello

Aigle (Bec de l’) da Larche per il Vallon de Font Crèse, anello
La gita
ste_6962
5 17/10/2015
Accesso stradale
tutto ok e strade perfettamente agibili

Dopo essere stato due settimane fa alla Tete Carrèe, questa salita era in ballottaggio con una salita in Valle d’Aosta e due in Piemonte, alla fine, dato il costo minore del viaggio e il trasferimento meno lungo per noi genovesi la scelta è caduta nuovamente sulla Valle Ubaye, che posso dire di conoscere piuttosto bene, e chiaramente si tratta di una vallata che al sottoscritto piace molto! Avremmo potuto essere un gruppo numeroso, ma alla fine siamo partiti in tre. Siamo partiti intorno alle 9.00 da Larche, e stavolta della neve di due settimane prima non restava che una esigua spolverata in alto, appena sotto le cime. Meteo perfetto (come da previsioni) con cielo sereno e visibilità perfetta. La prima parte nel bosco del Vallon des Vaches si sale decisamente bene, il sentiero è ottimamente tracciato e sempre ben segnalato, si prende quota abbastanza rapidamente. Usciti dal bosco il vallone si apre e abbiamo superato un bel pianoro erboso poi siamo giunti nel Vallon de Fon Crèse quasi completamente pulito, la neve occupava solo il circo terminale del vallone. La parte alta del vallone è una ripida china di pietrame senza sentiero, però ci sono diversi ometti (e io ne ho aggiunti diversi), la salita di questa parte si è rivelata abbastanza faticosa, con pochi cm di neve su pietrame minuto e frantumato. A quota 2600 m abbiamo deciso di utilizzare picca e ramponi per salire meglio e più veloci. Io e Mary abbiamo traversato su terreno ripido fino al grosso blocco roccioso posto alla base del risalto roccioso della cresta NO del Bec d’Aigle, qui Graziella che non si era portata dietro i ramponi ha dovuto fermarsi. Abbiamo proseguito io e Mary, prima superando un traverso piuttosto insidioso (il tratto più delicato della salita), poi su pendii di neve più compatta e su facili roccette siamo arrivati in cima. In cima nessuna traccia di passaggi recenti, solo noi due e l’ometto di vetta, non è salito nessuno oggi, e nessuno nemmeno nel vallone e sulle vicine Tete de Fer e Tete de Plate Longe, solo noi tre poi solitudine assoluta. Nelle condizioni attuali la parte alta della salita fatta è da considerare F. Assenza di vento e panorama superbo dalla cima, con lo sguardo che spaziava da tutte le cime della Valle Ubaye, all’Oronaye, Sautron, Viso, Marchisa, Chersogno, gruppi dello Chambeyron e Font Sancte per finire ai colossi del Delfinato come Pelvoux e Barre des Ecrins, e guardando verso Cuneo si vedevano benissimo i Gruppi del Matto e dell’Argentera….direi semplicemente spettacolare! Noi siamo saliti in 4,30 ore, ma camminando senza fretta e con alcune pause per ammirare la notevole bellezza dei luoghi e per i panorami. Peccato solo che Graziella non avesse i ramponi e non sia riuscita a condividere con noi il piacere della cima! Ci siamo fermati in vetta per 1 oretta, e direi che ne è valsa ampiamente la pena oggi! Poi siamo scesi, la poca neve della cresta NO ha retto bene, l’unico tratto dove siamo passati con parecchia attenzione era il traverso sotto il risalto iniziale della cresta, che non è difficile ma nelle condizioni attuali era insidioso e delicato. Poi, raggiunta Graziella ci siamo incamminati direttamente per neve ripida e pietrame fino a raggiungere il grande pianoro erboso di quota 2500 m nel Vallon de Font Crèse, e da qui per il sentiero dell’andata rientrati a Larche. Inizialmente avevo pensato di fare l’anello, ma poi, dopo un rapido consulto tra noi, abbiamo preferito scendere per lo stesso sentiero e non allungare i tempi di percorrenza. Ottima scelta, ottima gita e ottima compagnia, oggi io e due belle donne, Mary e Graziella del CAI Ligure Genova. Gita da massima valutazione, cinque stelle ampiamente meritate direi!

E’ stata una gita fatta in giornata da Genova, scelta indovinata ancora una volta, la Valle Ubaye non tradisce mai le attese e anche questa bella cima, poco conosciuta e a torto poco frequentata (se non per lo scialpinismo) è stata salita. Ormai in Ubaye me ne restano ben poche da salire….vorrà dire che rivolgerò altrove le mie mire e la mia voglia di montagne e di cime da raggiungere! Tra le tante cime salite in questa zona mi sento di consigliare anche questa, quando si trova ancora innevata poi ancora meglio, riserva un percorso ancora più piacevole e divertente!

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