Venasca-Agnello-Izoard e ritorno. D’accordo, il ciclismo da corsa è un’altra cosa. Ma alla fine, sia pure un po’ esausto, il sottoscritto è arrivato in cima all'”Agnello bis” in anticipo sulla tabella di marcia. Partito alle 4,30, alle 9,30 sull’Agnello e verso le 12,30 sull’Izoard. Spuntino, questa volta niente pennichella. Poi discesa, e l’ultima risalita, verso un Agnello sempre più plumbeo e un poco inquietante (del resto il meteo aveva visto giusto), anche se nuvole e pioggerella mi hanno risparmiato gli ultimi km sotto il sole e, alla fine, il temporalone non è arrivato. Ma è stato anche piacevole far parte, sia pure da buon ultimo (penultimo, via…), della curiosa processione di ciclisti italiani sulla via del ritorno, perché dall’Agnello ripassar si deve, qualsiasi tempo faccia lassù in cima. Sul passo, un po’ dopo le 17, un’insperata mezza schiarita. E per finire, la spettacolare e rasserenante discesa in val Varaita, più veloce del previsto anche in bassa valle, con tappa nella bella frazione di Chianale. E in birreria a Melle, per mettere le gambe sotto un tavolo davanti a un panino e a un sidro.