- Accesso stradale
- I locals usano il tunnel anche a notte fonda e non sono scrupolossissimi nel rispettare “la regola della luce accesa”. Meglio passare il tunnel a piedi.
Prima volta da queste parti, vale davvero il viaggio, paesaggi di una bellezza “svizzera”.
Note sparse: per raggiungere la via è semplicissimo, seguite il lungo lago fino al gruppo di casette dalla parte opposta della diga e tirate su per una sorta di canaletto pietroso. Noi avremmo preferito fare così invece di girare per brughe per un’ora (qualche ometto, nel caso).
La via è molto bella. Non mi esprimo sulla chiodatura perché Nello e Ale ci hanno lasciato qualche rinvio lungo i tiri, ma posso dire non sia cortissima, e nel primo tiro, in un passo a metà, forse anche obbligatoria sul 6a. Altrettanto posso dire sia fatta con grande perizia, perché dove serve c’è sempre.
Diverse piastrine avevano il dado allentato, portate la chiave, noi non l’avevamo.
Qualche pietra instabile negli ultimi due tiri, un po’ di attenzione non guasta.
Complimenti ai chiodatori per aver trovato una linea così bella e omogenea in una parete molto estetica.
Con Cri e i nostri soci consueti Ale e Nello.