Lo spalto detritico dietro al rifugio si sale piuttosto agevolmente dapprima sulla sx (qualche ometto) e poi lievemente a dx. Poi pietraia e pianoro erboso precedente il bacino nivo-glaciale citato nella relazione. Tenendosi sulla dx si perviene ad una prima cima detritica da cui scendendo ad un colletto si riprende il nevaio (a questa data presente) del versante SSO della Adami. In presenza di neve e’ piu’ agevole risalire il nevaio anziche’ (a sx) percorrere la traccia su detriti che conduce alla cresta est.
Sulla cresta una paio di passi su roccia malsicura (a “wafer”) ma con difficolta’ elementari, poi un passo di III per la torretta sommitale e quindi ancora disarrampicata sul crestino O su roccia a scaglie fratturate (puo’ essere bene fare un minimo di assicurazione). Prestare ancora attenzione nella discesa dal colletto O al ghiacciaio, su pendio ripido pieno di detrito insidioso.
Foto su http://www.gadan.it/scheda.php?a=13&idx=adami