Acque Rosse (Colle delle) da Campiglia Soana

Acque Rosse (Colle delle) da Campiglia Soana
La gita
giuliof
4 23/07/2012

Il meteo si è deteriorato a metà mattinata, nonostante la maggior parte dei siti confermassero una giornata limpida fino almeno al primo pomeriggio. Quindi, invece di tentare la salita alla Torre decido di esplorare i vari colli per familiarizzare con questa zona. Salito alla bocchetta del Rancio e poi alle rocce verso destra (I/II^) dalle quali sono ben visibili i sottostanti laghi nel Vallone delle Acque Rosse. Le nebbie che martellano sul versante piemontese, verso nord lasciano intravedere qualcosa in più. Sceso verso ovest di poche decine di metri e visto che la pietraia è abbastanza facile risalgo una seconda bocchetta, più stretta della prima ma terribilmente dirupata sul lato Cogne e giungo alle stesse considerazioni espresse da Blin1950 nella relativa relazione. Tenendomi poi alto sulle pietraie in modo da perdere meno quota possibile, proseguo ancora verso ovest e giungo al Colle Acque Rosse e da qui risalgo all’ometto intorno a quota tremila che permette una buona visuale sia verso il vallone omonimo che verso il lago della Cadrega e rispettivo colle. Seguendo alcuni ometti percorro le comode rocce levigate, resti di un antico ghiacciaio, scendo verso il sentiero 620 (bolli rossi). Passo accanto all’ometto che indica la traccia per la Torre lasciando il lago in basso e proseguo fino al colle della Cadrega. Prima di giungere al colle sono ancora presenti alcune lingue di neve, l’ultima delle quali lungo un ripido canalone attrezzato con cavo d’acciaio ma ora non fruibile in quanto incastrato sotto neve trasformata. Non avendo ramponi ma solo scarpe basse sono costretto ad aggiralo sulle rocce soprastanti. Superati altri brevi tratti con cavo in acciaio giungo infine al colle della Cadrega, unico punto riparato ed esposto ad un tiepido sole, mentre nei colli a ridosso dei tremila spazzati dal vento faceva assai freddo ed ho dovuto indossare giacca a vento e guanti. Molto facile e scorrevole la mulattiera, specie nella parte alta, quasi un marciapiede. Nella parte bassa invece con l’erba alta e la traccia rovinata dai bovini ci si può confondere. Bella gita, con i vari saliscendi ho superato i 1800 m. di dislivello, inquadrato bene la zona per eventuale salita alla Torre, stato in giro oltre 12 ore, le varianti da me introdotte sono da considerarsi EE/F. Incontrato solo 3 escursionisti diretti a San Besso, in alto nessuno, solo capre e camosci.

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