6.2Km
Note
Storico
800m
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800m
900m
Via avventurosa e impegnativa, non si tratta certo di un'arrampicata come comunemente si intende ora: preparatevi ad affrontare un'alternanza di tiri con roccia talvolta scadente e rotta, oppure buona ma slavata, ma sempre e comunque riccamente vegetata! È un viaggio dove il piede deve fidarsi molto, l'occhio possedere buona memoria per ricordare gli appoggi sotto gli arbusti, le braccia affrontare passaggi atletici e il resto del corpo prepararsi ad una doccia di terra e sabbia da riempire le mutande. Anche se la descrizione può non apparire così attraente, la salita è davvero emozionante e anche (incredibilmente) divertente. Chi vuole ingaggiarsi su terreno d'avventura qua può trovare pane per i propri denti, rimanendo sempre su difficoltà mai estreme, con protezioni talvolta lontane ma sufficienti. Comunque Bruno Detassis aveva sicuramente un trave dove si appendeva segretamente.
Max VI+/A0, VI ob/R3 (non basarsi assolutamente sui corrispondenti gradi francesi da falesia).
Avvicinamento
Max VI+/A0, VI ob/R3 (non basarsi assolutamente sui corrispondenti gradi francesi da falesia).
Arrivati a Sarche parcheggiare presso il bocciodromo. Da lì prendere la stradina sterrata con indicazioni per la ferrata Pisetta e proseguire fino alla base del pilastro Massud. Da qui traversare a sx e, raggiunto un avancorpo roccioso, scendere lievemente su terreno un po' infimo fino a reperire l'inizio di corde fisse anteriori all'avancorpo (Non dirigersi verso le fisse dietro all'avancorpo). Seguire in traverso questo sistema di fisse fino a reperire l'attacco della via in una sorta di nicchia tra gli alberi (chiodo), 1h.
Descrizione
- L1. Portarsi al di sopra della grossa radice dell’albero e alzarsi compiendo una diagonale verso dx su placchette lavorate e vegetate, salire ora lasciandosi sulla dx una nicchia rossastra fino a giungere verso sx alla sosta. V+, 20m
- L2. Continuare dritti, ma non prendere direttamente il diedro di dx, ma quello di sx più facile e solido, rimontare poi verso dx (allungare bene le protezioni) per tornare nel diedro di dx e continuare a seguirlo lungamente fino alla sosta su albero al base di un altro diedro. V+, 40m
- L3. Non andare direttamente dentro al diedro a dx, ma spostarsi a sinistra e rimontare il colatoio boscoso, effettuando una progressiva diagonale ascendente verso dx e riportandosi in diedro fino a raggiungere la sosta alla base del primo vero tiro difficile della via. V+, 40m
- L4. Risalire il caretteristico diedro a volte più verticale, a volte più appoggiato, a volte stando nel diedro, a volte nella placca del lato sx, fino alla sosta. VI+/A0, 30m
- L5. Salire sopra la sosta ad un chiodo, riportarsi poi in diedro e proseguire fino al caratteristico camino liscio. Risalirlo strisciandoci dentro fino alla sosta. V+, 20m
- L6. Salire un poco e rientrare nel diedro verso sx superando un passaggio un po’ ostico. Risalire nel diedro che diventa un camino largo, benvenuti nell’impero dei corvi. Si esce verso sx su buoni appigli e si sosta. VI poi V+, 20m
- L7. Continuare logicamente lungo il diedro che ascende verso sx (roccia un po’ instabile), quando il diedro si apre a camino spostarsi verso sx e risalire su terra e alberi verso dx. Si sosta su buon albero alla base di un nuovo diedro (chiodi e cordino di A0 sul lato dx del diedro). V+, 30m
- L8. Stare sul lato dx del diedro dove presenti chiodi e cordino di A0 (non facile in libera), riportarsi poi a sx nel diedro dove c’è un ultimo passaggio duro prima di un gruppo di alberi protetto da un chiodo un po’ fuoriuscito (probabilmente sarebbe più facile se la fessura in mezzo al diedro fosse meno intasata di terra). Continuare a salire fino a raggiungere la grossa nicchia della parte finale della via, traversare a sx su cengia fino a sostare su alberi. VI+/A0, 30m
- L9. Ritraversare a dx e salire nella spaccatura dov’è presente un grosso albero (roccia un po’ friabile), continuare lungamente e logicamente nell’ultima parte del diedro, ad un certo punto andare verso sx (chiodo) dove un piccolo strapiombino porta ad una zona più appoggiata. Fuoriuscire infine verso sx su alberi dove si sosta. V+, 45m
Aperta da Bruno Detassis e Rizieri Costazza il 21-22 settembre 1938
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