I locali del rifugio sono stati ricavati da una vecchia caserma della Guardia di Finanza riadattata allo scopo, e sono sempre chiusi e incustoditi. Chi fosse interessato può prenotare e ritirare le chiavi presso il comune di Gravedona.
Tutto il percorso si snoda attraverso boschi di castagni che, assieme al contrabbando, fino a qualche decennio fa costituivano la risorsa principale della zona. Ora le antiche baite, sparse qua e là a gruppi sono quasi tutte disabitate e spesso in rovina.
Poco oltre la strada diventa agro-silvo-pastorale e non è consentito l'accesso senza permesso.
Il percorso è da subito evidente lungo la comoda e agevole strada pastorale e la si segue con alcuni tornanti fino alla frazione di Ceresa. Qui la strada termina e diventa sentiero, in breve si giunge al piccolo villaggio di Vincino; in posizione dominante sopra la radura è posto il rifugio (circa 2h dall’auto con passo comodo).
Al ritorno, dalle case di Vincino il percorso segue il sentiero n. 4 dell’Alta Via dei Monti Lariani.
Bellissimo il castagneto che si attraversa al rientro tra Novina e il ponte Maiavacca: numerose le casere nel bosco ormai diroccate ma ricche di fascino per i tempi che furono dei nostri bisavoli.
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