L1: Attaccare il primo salto che in 60 metri conduce ad una sosta a spit con cordone sulla destra al termine delle difficoltà; è possibile spezzare il tiro. (75°-80°).
L2: facile rampa di 40 m. Sosta con catena sulla sinistra.
L3: facile rampa di circa 30 m che conduce in un bellissimo anfiteatro dove, alla base del risalto successivo, si forma un piccolo lago ghiacciato. Sosta su massi con cordino.
L4: attaccare il tiro caratterizzato da risalti mai più ripidi di 60°; spesso uscita con poco ghiaccio ma facilmente superabile su roccia (importanti agganci per picca). Sosta al centro canale tra due massi con vecchia fettuccia e maillon ma con possibilità di integrare (la sosta a spit a sinistra è comoda per doppie ma scomoda per progressione).
L5: tiro di trasferimento fino alla base del salto successivo.
L6: ampio muro con diverse possibilità di salita: 70-80 m a 75°-80°. Sosta a spit a sinistra al termine delle difficoltà (tiro molto lungo con possibilità di frazionarlo con sosta su ghiaccio, altrimenti breve tratto in conserva).
Discesa: su doppie. Da S6 fino alla base del tiro per poi giungere al trasferimento di neve e ghiaccio; a seconda della condizioni della neve è probabile disarrampicare un breve tratto facile.
Percorrere canale fino a intercettare sosta a spit a destra scendendo. Da questa sosta doppia di 60 m fino pianoro innevato nei pressi di S2.
Da S2 a S1 e poi da S1 unica doppia fino alla base.
Nei tratti dove è necessario disarrampicare, in caso di scarso innevamento, è possibile fare abalakov su ghiaccio.
- Bibliografia:
- Ghiaccio dell'Ovest - Gian Carlo Grassi