Aperta con un discreto "cantiere" da un agguerrito gruppetto capitanato da Serge Coupé e André Parat, "restaurata" nel 1994.
Attenzione alle cenge erbose all'uscita, facili ma poco attrezzate, è qui che il grande Lionel Terray è caduto con il compagno Marc Martinetti nel 1965.
Via al sole fino alle 14h00. Possibile discesa in doppia da L10, ma consiglio di uscire in vetta continuando per la cresta del Gerbier (PD-), 15 minuti dall'uscita in cresta alla punta.
Si raggiunge la fessura per sentieri poco marcati e sfasciumi. Il primo spit è visibile a 6 .
Descrizione generale:
4 tiri nella fessura (6a, 6b, 6b+6a concatenabili), alcuni ristabilimenti terrosi.
2 tiri concatenabili verso destra (5a+6a), traverso facile e diritto su muro giallastro su roccia delicata.
65 metri a sinistra passando una grotta. 1 tiro verso sinistra, e camino.
Poi tiro faticoso ma molto bello: muro strapiombante, poi vago diedro, poi strapiombo (6b+ 30 m).
Poi 3 tiri in camino e canale (roccia ottima ma pietre movibili per terra).
Poi in conserva fino ad evidente breccia.
Da qui, verso sinistra si raggiunge la vetta (15 minuti).
Discesa: Doppia su fettucce 25 metri, e si raggiunge sentiero per Pas de l’Oeil (verso sud); si deve risalire al colle e poi discesa panoramica ed esposta fino al parcheggio.
Relazione più dettagliata su camptocamp.org
Per l'uscita diretta, D. Favier, S. Coupé, 06/1960
- Bibliografia:
- Escalades en Vercors Chartreuse et Dévoluy - Dominique Duhaut, Philippe Peyre - 2011; Grandes courses - François Labande - 1980; Les Préalpes du Sud – Vercors – Verdon – Devoluy - Les 100 plus belles courses et randonnées - Patrick Cordier - 1981