Dal tornante si scende per la stradina e si passa il ponte sul rio Savolera e poi quello sul torrente Chiussuma. Si prosegue puntando alle baite dell’Agnerezzo e da queste si continua in direzione Maletto sino all’indicazione per il Colle della Lace – Colle Giassit – Alpetto, dove si volge a dx. Si percorre tutto il dosso lungo il quale si trovano l’Alpe Chioso, Tetti Bianchi e Biolla. Si attraversa la strada tagliafuoco (q. 1510) e si continua verso l’Alpe Chiapetto lasciandola a sx e proseguendo nel bosco o salendo subito a monte della baita alla sx del bosco, fino a raggiungere il grande ometto posto in regione Truchetto. Da qui si risale la dorsale boscosa a sx dell’ometto, giungendo ad un ripiano dal quale è visibile a sx l’Alpe Cressa inferiore. A questo punto si può attraversare il valloncello verso sx in direzione dell’alpeggio, toccando poi l’Alpe Cressa superiore e, raggiunto lo spartiacque, seguirlo verso dx arrivando in breve alla vetta. In alternativa si continua sulla dorsale, che si fa via via più ripida, fino alla cima. Si volta a sx e percorrendo la cresta, dapprima molto larga poi più stretta ma ben percorribile, si oltrepassano alcune modeste elevazioni fino alla croce di vetta del Bec di Nona. Sempre per cresta si perde gradualmente quota dirigendosi verso SO sino al ripido risalto roccioso a monte della depressione che precede il Mont de Ciarma, unico tratto delicato dell’itinerario, dove, tolte le ciaspole, si scende per facili roccette tenendosi leggermente sulla dx: in presenza di neve o ghiaccio è necessario avere ramponi e piccozza. Dal colle si raggiunge in breve il Mont de Ciarma e appena superata la cima, ci si abbassa nel rado bosco e per pendii piuttosto ripidi si giunge all’Alpe Boses. Si prosegue nel bosco a valle della baita, arrivando a Pian Mustre, poi all’Alpe La Valle. Di qui, mantenendo la direzione S e dopo aver attraversato un piccolo rio, si è a Maletto. Dalle case del piccolo borgo si volge a sx e per piccoli dossi e avvallamenti si ritrova il bivio poco sopra l’Agnerezzo, da cui in breve si torna al tornante q. 1298.
- Cartografia:
- Carta della Dora Baltea Canavesana n. 02 -1:20.000 - MU Edizioni
- Bibliografia:
- A. Forlino - F. Cena - L. Giachetto