Si risale la vallata di Champdepraz fino al termine, in località Veulla/La Ville, dove circa 1 km prima della frazione, è necessario abbandonare l'auto.
Il parcheggio nell'abitato e nell'ultima area di sosta è riservato ai soli residenti o ai fruitori dell'albergo.
Dal parcheggio si sale sino alle case di Veulla lasciando sulla sinistra l’albergo e proseguendo per alcune decine di metri sino ad arrivare all’ultima area di sosta.
Da qui si imbocca il sentiero lastricato che si alza a destra della chiesetta e si inoltra nei pascoli arrivando ad un bivio si prosegue sempre sulla strada che ora è sterrata.
Il sentiero prosegue addentrandosi nel bosco ed attraversando qualche torrentello; si arriva così ad uno spiazzo detto “magazzino” dove si incrociano delle paline segnaletiche in corrispondenza di un bivio.
Si continua sul sentiero che ci si offre davanti che con pendenza ora più marcata si inerpica sui versanti
della montagna.
Usciti finalmente dal bosco il tracciato compie qualche tornante per proseguire in un’insellatura che immette su
una pietraia e su una bellissima mulattiera lastricata di pietre usata un tempo dalle slitte per il trasporto a valle del materiale.
La stessa ora tende verso sinistra verso un evidente colletto.
Dopo qualche tornante si sale verso un muro a secco oltre al quale si incontrano gli accessi alle vecchie miniere di
magnetite sfruttate nel ‘600 ‘700.
Il percorso ora diventa quasi pianeggiante per arrivare alle sponde del Lac Gelè (2600 mt) che si costeggiano sulla parte sinistra seguendo il sentiero segnalato.
Si sale ora tra pietre sino ad un colle che immette ad una pianoro che si attraversa lambendo le vicine sponde del piccolo Lac des Heures sino a ud un pendio di fronte che, risalito con qualche tornante, arriva ad una cresta giungendo in breve tempo alla vetta della Punta di Medzove (2845 m).
La punta è individuata solo da un cartello metallico di “divieto di caccia” come se ne trovano parecchi sulle creste che delimitano il confine del parco.