Zinalrothorn Via Normale della Cresta SE dalla Rothornhütte

Zinalrothorn Via Normale della Cresta SE dalla Rothornhütte
La gita
ceceme
5 03/08/2015

La salita al rifugio è lunga ma interessante; il sentiero, ben tracciato, parte dalla via principale di Zermatt e sale agilmente prima attraversando il dehor di un hotel, poi per bella pineta, poi pascoli ed infine morena pietrosa. La Rothornhutte è confortevole e le gestrici sono molto accoglienti oltre che carine. Salendo verso il rifugio si vede la prima parte del percorso per la salita alla vetta. La prima parte non presenta difficoltà particolari, il Rothorngletscher che si deve risalire sotto la bastionata rocciosa, non è altro che un pendio nevoso senza crepacci ed il camino che adduce al secondo nevaio si supera con un breve passaggio di arrampicata. Prestare attenzione nel caso ci fosse qualcuno sopra che potrebbe far cadere qualche sasso. La risalita all’intaglio del Gabel è completamente secco e conviene quindi arrampicare sulla sx dove la roccia è più compatta e dove sono presenti diversi spit ( che servono per la discesa ). Placca Biner completamente asciutta, solo un pò di neve subito sopra ma che non dà fastidio. In discesa si possono fare diverse doppie, da sopra la placca Biner fino alla fine del canale del Gabel, anche se le calate sono tutte su singolo spit… Condizioni eccellenti per una salita di questo genere. ( come anche per l’Obergabelhorn come riferito da cordate incrociate in discesa)

Con Beppe, partiamo domenica mattina intorno alle 10.30 da Zermatt. Passiamo nel dehor dell’hotel dove qualcuno sta ancora facendo colazione e pian piano risaliamo lo stretto vallone che in prossimità del Trift si apre e molla un pò la pendenza. Pranzo e ripartenza per il rifugio che però è nascosto dalla nebbia. Man mano che saliamo la nebbia si dirada, vediamo svettare l’Obergabelhorn ma non la nostra meta. Incrociamo alcune cordate che hanno dovuto rinunciare alla vetta a causa delle cattive condizioni. Iniziamo male. Appena arrivati al rifugio, sentiamo ronzare l’elicottero del soccorso. Dopo poco scorgiamo lo stesso scendere verso valle con appeso il corpo di una persona che poi veniamo a sapere essere di una donna italiana. Purtroppo questa persona è morta scendendo dallo Zinalrothorn, meta che avevamo in previsione per il giorno successivo. Brutta notizia che ci scoraggia. Iniziamo malissimo. Però poi il giorno successivo partiamo lo stesso ed in 4 ore e mezza siamo in cima. Salita interessante dai panorami ineguagliabili. Giornata stupenda e perfino calda. Poi lunga discesa con parecchie doppie ( le guide calano i clienti appesi allo spit mentre loro scendono disarrampicando; quale sarà il motivo?).
Infine pagato il conto salatissimo del rifugio (nel conto c’è anche una bottiglia d’acqua da 1,5 litri del valore di ben 13,5 franchi che al cambio attuale sono esattamente 13,5 euro!! tredici / 50!! ho scritto correttamente), riprendiamo la discesa verso Zermatt, dove il sole ed il caldo oltre che la stanchezza si fanno sentire. Non so se fossero visioni, ma mi è parso di vedere un gregge di capre osservare la vetrina di Hublot. Se fosse vero è evidente che in Svizzera anche la capre hanno un bel conto in banca…

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