Non appena si svolta a destra dalla via principale di Zermatt per il Trift (pascolo) si abbandona la caotica mondanità e ci si immerge in un ambiente incantato. Il sentiero è sempre molto bello e piacevole anche sulla ripida morena finale, ancora meglio in discesa con una costante vista spettacolare dal Taschorn ai Breithorn. La sola escursione alla Rothornhutte merita la trasferta, dal rifugio mi pare di avere contato 19 4000.
Condizioni ottimali lungo tutto il percorso. Dal rifugio passare davanti alla presa d’acqua senza alzarsi oltre, i nevai sono ben tracciati, il camino di accesso al secondo nevaio è comunque ben evidente, cresta nevosa alla spalla perfetta, traverso per accedere al canale facile (da fare con i ramponi, poi si possono togliere sino in vetta), canale di accesso alla Gabel pulito (poco dopo l’inizio conviene stare a sx salendo su roccia, anziché al centro su sfasciumi, idem in discesa), cresta finale pulitissima e roccia ottima (placca Biner, 3 spit; poi tre fittoni in rapida sequenza sul facile in assenza di neve-ghiaccio; poi nulla, utili 2/3 nuts/friends medio piccoli, sul tratto più bello e aereo). Dalla Gabel è evidente una fettuccia di fronte in alto: non considerarla, passare tra i due blocchi e affrontare la placca Biner da dx a sx. In discesa due doppie lungo la cresta (sopra la Biner platte e sopra la Gabel), 3 nel canale e 1 nel camino tutte su ancoraggi in loco.