Vofrede (Colle di) Via Ferrata dello Sperone con discesa per Cignana

Vofrede (Colle di) Via Ferrata dello Sperone con discesa per Cignana
La gita
agilulfo55
5 27/07/2018
Accesso stradale
Parcheggio dubbioso: si entra in una cava di sabbia. Io ho parcheggiato in riva al torrente, e mi è andata bene

Partenza: l’accesso al laghetto di pesca è vietato, quindi non si può accedere all’inizio del sentiero che risale la sinistra idrografica del rio Vofrede; d’altra parte, se lo si raggiunge più a monte, risalendo la destra orografica e poi guadando alla meglio il rio, ben presto lo si perde, perché la riva sinistra è stata erosa dal temporale dello scorso anno. Conviene risalire la sponda destra, seguendo una strada sterrata che sale inizialmente diritta e poi piega a sinistra; quando si vede che il pendio soprastante diventa accessibile (ho costruito un ometto), risalirlo fino a trovare tracce di sentiero che portano alla palina segnaletica dei sentieri, dalla quale il percorso diventa ben segnalato. Le guide di Valtournenche propongono invece di partire dalla frazione Avouil, poco oltre il Lago Blu (si aggiunge un po’ di lunghezza, ma si guadagna in dislivello).
Discesa: dalla sommità della ferrata, un traverso (attualmente su nevai) porta ad una sella da cui scende una traccia di sentiero, che ben presto si perde. Se però ci si dirige verso il Mont Rous e si supera, su traccia ben segnata, un modesto rilievo, si arriva ad un’altra sella, segnalata come sentiero n° 9, da cui scende una traccia ben segnata da bolli gialli e ometti. Attualmente all’inizio c’è un nevaio abbastanza ripido, sul quale può essere necessaria la piccozza e utili i ramponi.

Un itinerario che offre due gite: una salita in ambienta alpinistico ed una discesa – a partire dal Gran Lago – di tipo escursionistico, in ambiente piacevole e rilassante. Sotto il lago di Balanselmo, in una rientranza protetta da un roccione c’è una scritta che ricorda la leggenda del gigante Gargantua, che sarebbe vissuto da queste parti ed un giorno sarebbe salito in piedi sullo spartiacque della Valtournenche per guardare dalla parte svizzera. La cresta però avrebbe ceduto sotto il suo peso, facendolo sprofondare fino al cavallo (dolore!!). Quando riuscì a togliersi dalla scomoda posizione, sulla cresta era rimasta una piramide rocciosa: ecco com’è nato il Cervino.

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