Bella crestina divisa in tre sezioni, grossomodo equamente distribuite: prima parte più arcigna e esposta, seconda da camminare, terza composta da tre risalti più ampi e placcosi. Se non ci fosse la parte da camminare sarebbe una gran bella cresta. Passaggi fino al III+ , qualche singolo un po’ più bruto. Presenti due chiodi lungo le placche lavorate finali, utili fettucce e qualche friendino.
Ci siamo legati dopo il traversino che evita il primissimo dentone, evitando la doppia (traverso breve di cengetta più placca lavorata, facile, ma non mi è parso proteggibile). Da lì in 2h senza fretta in vetta.
Per l’accesso noi siamo partiti da lato Challand, parcheggiando all’Alpe dondeuil quota 1.700 circa. Dal colle reperire traccia a sx, sbucare in un pendio di olina e attraversarlo in quota, reperire un sentierino dalle parti di alcuni mucchi di sassi e scendere nel valloncino seguente sul sentiero, continuare ad attraversare in quota verso una pietraia (non salire in diagonale verso una spalla erbosa) e portarsi sul ciglio del salto che sovrasta il vallone seguente. Da lì seguire un tubo di plastica nera che tramite una cengia erbosa permette di scendere nel citato vallone. Dal pianetto salire a dx verso Alpe vlou e puntare per erba alle prime propaggini rocciose della cresta. Ore 2 circa.
Discesa facile e breve ma con un paio di corti punticini esposti da disarrampicare, uno dei quali sul lato nord. Presenti volendo alcuni anelli di cordino per calatina.
Panorami come sempre epici.
Valido itinerario per una sgambata plus d’autunno. Con Mimí.