Vitello (Corno) da Champoluc

Vitello (Corno) da Champoluc
La gita
andreamilano
3 16/01/2020

A differenza dell’itinerario da Crest come da relazione, noi preferiamo partire dal parcheggio di fronte al cimitero, per poi salire lungo il sentiero 4 ed il vallone di Mascognaz.
Premetto che non conosciamo il posto e nemmeno lo stato dell’innevamento attuale. Il sentiero ha troppa poca neve per essere percorso sci ai piedi a parte i primi 20 minuti. Quindi a piedi e sci in spalla su sentiero molto ghiacciato (attenzione).
Arrivati all’abitato di Mascognaz, la faccenda, per fortuna cambia. E’ presente una pista di ciaspole/sci che percorre tutta la valle fino al gruppo di case di Chevanne e poi di Pra Sec. Da qui saliamo ripidi verso nord (sinistra), puntando al Col Perrin. Questa è la parte più rognosa della gita, dove causa la pendenza a sud, la neve fa schifo, e l’accesso al colle non è facile e senza neve. Noi l’abbiamo superato a piedi.
Arrivati al lago Perrin, deviamo verso la valletta tra la Gran Cima e la Punta Perrin, su neve dura (utili i rampanti) fino al colletto da cui si può vedere la nostra meta. Scendiamo di una cinquantina di metri per poi risalire con un traverso fin sotto il fianco ovest del Corno Vitello, dove lasciamo gli sci.
Proseguiamo fino in cima con i ramponi e le bacchette. La neve qui è poca e conviene camminare sulle rocce. Cima praticamente sgombra di neve.
In discesa decidiamo di scendere direttamente verso la testata del vallone di Mascognaz, tenendosi alti a sinistra ed evitare di finire sul bordo della scarpata che cinge tutta la testata della valle. Anche più in basso, seguiamo le tracce che si tengono alte per evitare di infossarsi nella parte piana della valle. Poi si raggiunge un ponte e con una risalita di pochi metri si raggiungono di nuovo le baite di Pra Sec.
Da Mascognaz, siamo scesi sulla strada di servizio delle motoslitte, perfettamente innevata; in quanto il sentiero è impraticabile in discesa.

Devo dire che all’inizio non avrei scommesso 1 centesimo sul successo della gita. Pensavamo (dando retta a gente che parla a vanvera) di trovare poche tracce e neve pessima.
Invece tutte le cime sono evidentemente e abbondantemente tracciate. La neve anche, non ci ha deluso. A parte l’accesso al Col Perrin e i pendii spazzati dal vento delle cime, per il resto la neve è quasi sempre o compatta o farinosa (pesante e con leggera crosticina, ma farinosa). Idem per la parte bassa del tracciato.
Quindi gita consigliata per il prossimo we. Ramponi e rampanti molto utili. Picca superflua.
8 ore in totale. Con Demis

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