Visolotto Via Normale della Parete Sud

Visolotto Via Normale della Parete Sud
La gita
tavor
4 09/09/2018
Accesso stradale
Si parcheggia a Castello di Pontechianale lungo la statale. Pochi metri dopo il Rifugio Alevè.

Con un passo lento abbiamo avuto i seguenti tempi (spero utili come riferimento):
Castello – Rifugio Vallanta: 2 ore 15 minuti
Rifugio Vallanta – attacco della via (cengia che sale a sinistra): 2 ore.
Attacco della via – Vetta: 2 ore (in conserva protetta)
Vetta – attacco della via: 2 ore (comprese 3 doppie da 30 metri ciascuna).
Attacco della via – Rifugio Vallanta: 1 ora 40 minuti
Rifugio Vallanta – Castello: 2 ore.

A questi tempi vanno aggiunte due pause da mezz’ora ciascuna fatte una in vetta ed una all’attacco della via ed una terza pausa molto più abbondante per birra e crostata al ritorno al rifugio. Partiti alle 6 con le frontali dal Rifugio Vallanta (dove abbiamo dormito), alle 17 eravamo alla macchina.

Gita fatta con il buon Totodante (che ha abbondantemente descritto sotto l’itinerario). A quanto detto da toto aggiungo i seguenti punti:

1) La via, in caso di dimestichezza con questi ambienti, potrebbe essere fatta slegati almeno fino a sotto il passaggio chiave (che noi non abbiamo individuato, proseguendo dritti e tagliando successivamente sulla destra).

2) Purtroppo sono in disaccordo con il ragazzo che ha scritto la relazione prima: secondo me, se non si è vista una foto, il passaggio chiave non è facilmente individuabile. In questo è fuorviante anche la presenza di soste (una su cordone rosso) oltre lo stesso passaggio che fanno individuare una via alternativa.

3) Soprattutto in cresta sono presenti diversi spit, uno dei quali anche proprio a pochi centimetri dalla croce (utilissimo per assicurarsi, ed assicurare anche lo zaino che io stavo per far volare in valle Po). NON USATE QUEGLI SPIT PER LE DOPPIE. Per le doppie bisogna riscendere al colletto all’uscita della normale, fra i due picchi, da lì ci si cala. Discesa semplice ed agevole fino in fondo in doppia.

4) Alcune volte le soste per le doppie vanno cercate, la sosta successiva non si trova “esattamente” dove finisce le doppia precedente. Questo richiede una minima capacità di guardarsi intorno.

5) Ultimo ma non ultimo: alla fine delle doppie, e dopo aver disarrampicato qualche metro, si arriva su un “terrazzino” dove finiva la “cengia che sale verso sinistra” su cui siete saliti all’inizio (che ora vi troverete come una cengia che scende verso sinistra ovviamente, perché state scendendo). Arrivati lì noterete degli ometti a destra: NON SEGUITELI! Scendete invece a sinistra fino al colletto, base della via.

Gita fatta insieme a Totodante. Birra ed amicizie al Vallanta non sono mancate. Per una volta anche io mi sono ricordato di scrivere la relazione!

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