Visolotto Via Normale della Parete Sud

Visolotto Via Normale della Parete Sud
La gita
gaferro86
3 16/08/2009

Sul Visolotto, da sempre, si destreggiano tre categorie ben precise di alpinisti:
-quelli che sanno dove passare
-quelli che non sanno dove passare, ma sanno leggere le descrizioni
-quelli che non sanno dove passare e in più non sanno leggere

Noi, ahimè, ci siamo collocati un po’ frettolosamente nella terza categoria, per poi accorgerci, ormai tardivamente dell’errore.

Partiti alle 6.15 da Castello, siamo saliti velocemente, per un vallone che definire lungo è decisamente riduttivo.

Ripartiti,siamo giunti rapidamente in prossimità dell’attacco. A questo punto inizia il bello: alla nostra sinistra, in prossimità del bordo inferiore della conca siamo girati a sinistra verso il Picco Lanino e ci siamo innalzanati per sfasciumi e gradini fino ad imboccare una rampa rocciosa obliqua a sinistra. Abbiamo superato un breve risalto di secondo grado(tric e branca) continuato a sinistra su una cengia detritica che conduce su un ampio pendio triangolare di pietrame; arrivati al vertice del triangolo il pendio si è trasformato in canale e siamo arrivati ad una strozzatura ripida; salito un diedro e siamo arrivati sul terrazzino…bene!abbiamo seguito tutte le indicazioni e seguito i ciaperet che si trovavano in qua in là..siamo a posto!!le balle!il terrazzino era proprio in cresta e dava sulla parete ovest; si vedeva la punta che sarà stata 150m di dislivello più in su, ma era chiaro che avevamo sbagliato. Finalmente si era accesa la lampadina: tutte le montagne sono fatte di diedri, conoidi triangolari e canali!!
Ridiscesi su roccia che faceva abbastanza schifo, abbiamo puntato ad un oggetto bianco non ben identificato posato su una pietra. Era un fazzoletto fermato con una pietra che qualcuno aveva lasciato per avere almeno un riferimento visivo per la discesa. Saliti ancora su un muretto fino ad altri due ciaperet abbiamo proseguito per una ventina di metri fino ad una grossa fessura che dava su un bella placca verticale che non mi sembrava proprio di terzo. Ridiscesi fino alla base, la nebbia che saliva e l’ora che ormai era tarda (si è perso due ore più o meno) ci ha consigliato di lasciar perdere. Ci siamo tolti però lo sfizio di salire ancora un po’ verso le cadreghe e risalendo l’ennesima rampa rocciosa, abbiamo finalmente trovato uno sosta per la calata….era 150m più in su di dove eravamo saliti..

Paesaggi incredibili, con flavio e dru; nonostante tutto giornata positiva, la prox volta andrà meglio, entreremo di diritto nella prima categoria…

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