Risalire il sentiero fino alla base del canale dell’Andreotti, poi proseguire su sfasciumi verso il centro della sud, stando più possibile a destra riparati da eventuali (molto probabili) scariche dall’alto. Si sale fino a quando si notano le tacche della via normale sulla sinistra, da lì si seguono fino in cima dove è impossibile sbagliare (ottimo lavoro di Sergio e soci grazie) alla fine deltiro chiave c’è un chiodo e poi c’è n’è un altro a metà dell’altra parete superiore.
In discesa essendo due cordate avevamo due corde da 50 le abbiamo unite assieme e ci hanno permesso di scendere in modo più macchinoso ma sicuramente più sicuro facendo 7 doppie (una l’abbiamo allestita noi).
Attenzione alla parte bassa della parete che è un tiro a bersaglio.
Un ringraziamento a Andrea, Filippo e Ginevra compagni di questa stupenda avventura, insieme abbiamo coronato un sogno.
Emozionante leggere il quaderno di vetta del 1978