Viso di Vallanta Cresta Sud-Est

Viso di Vallanta Cresta Sud-Est
La gita
marco-berra
4 23/07/2017

Pernottato al Berardo in compagnia di altre quattro persone (tra cui patrick77 che saluto!); partenza 3.40 sotto un cielo nuvoloso ma che ben presto si sarebbe rasserenato, siamo stati alti seguendo per le Rocce di Viso collegandoci con il canalone che sbuca al Colletto Caprera, lunga diagonale a destra fino alla Punta Corsica e infine discesa in direzione Colletto Fiume (esigue calpestate di neve nella comba del ghiacciaio del Quarnero che non danno problemi). Rimontato verso la stazione metereologica fino ad incrociare il versante E di Costa Ticino che abbiamo risalito senza grosse difficoltà (diversi ometti indicano la via più logica) per toccarne il culmine sferzati da un forte vento, che non ci mollerà per l’intera salita. In breve si raggiunge il Colletto Ticino dove attacca la via, come già accennato in altri commenti, la prima parte fino al camino è prevalentemente di roccia rotta che richiede molta attenzione, poi man mano che si guadagna il filo tutto migliora anche se c’è da far occhio ai numerosi pietroni instabili (abbiamo disgaggiato un po, in un caso senza l’intenzione dato che uno di questi blocchi me lo son tirato addosso fortunatamente riuscendo all’ultimo a schivarlo, caduto un paio di metri, qualche falange sanguinate ma risolta comunque nel migliore dei modi).
Numerosi i passaggi impegnativi, soprattutto l’ultimo prima di intercettare la via normale (tacche gialle e scritta), in loco solamente tre chiodi, almeno questi son quelli che abbiamo trovato noi, la via non è da sottovalutare e le difficoltà sono sempre continue, contare un AD+ sostenuto (utile una serie di friend e qualche cordino).
In cima al Dado sosta veloce per scrivere nel libretto di vetta fermo li dal 1978 (anche se hanno integrato con uno più recente), poi doppia da 30 metri e un po di disarrampicata facile per toccare il Colletto Pensa, ulteriore doppia da 30 metri nel canalino di sfasciumi che deposita sul traverso alla base dei Torrioni Sari, risalita su pietrame instabile e facile arrampicata fino a quando non sbagliamo qualcosa e ci troviamo a dover superare una placca di ghiaccio e un successivo camino affatto banale su roccia inqualificabile, dopo questa ultima difficoltà finalmente siamo in cresta e di li a poco tocchiamo Punta Nizza e Trieste.
Discesa eterna facendo sempre molta attenzione a causa della grande stanchezza, poi passo dopo passo raggiungiamo il Boarelli, il canalone delle Forciolline e infine Castello ancora con le ultime luci della giornata.
Gita molto lunga che mette a dura prova il proprio fisico ma si viene ripagati dalla soddisfazione e dall’ambiente veramente selvaggio; consiglio a chiunque voglia salire il Dado di farlo da questa via, è vero è più complessa rispetto alla normale ma tutta la mattinata abbiamo sentito scariche proprio sulla Parete SE, e vedendo blocchi grandi come automobili parcheggiati nel nevaio sottostante con ancora i solchi recenti nella neve, beh invoglia veramente poco passare di li…

Due giorni che difficilmente scorderemo, Enzo ed io.

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