Viraysse (Monte) o Cime de la Coste du Col da Saretto per il Colle Sautron

Viraysse (Monte) o Cime de la Coste du Col da Saretto per il Colle Sautron
La gita
giada
4 07/08/2016

Prima delle due giornate in valle Maira, dopo il lungo viaggio in auto, con Grazia e Milena saliamo alla Viraysse, peccato che abbiamo sbagliato giornata! Eravamo alla ricerca di un itinerario in un luogo tranquillo e poco frequentato, solo che oggi c’era la festa al bellissimo bivacco Sartore, e così ci siamo trovate in salita tra decine e decine di persone in tenuta pic nic, ed altri meglio e ben attrezzati, fino a quasi in cima alla Viraysse, dove man mano che si saliva c’era la selezione naturale…. Dove si lascia la strada ci sono le mucche al pascolo, a Croce Paesana i cavalli. Lungo il percorso ci sono tre fonti, l’ultima poco sotto al bivacco. Spettacolare la vecchia strada militare, dove la si lascia per il taglio si vedono i vari stadi di avanzamento dell’opera, molto interessante, ed istruttivo per chi costruisce le strade oggi!! Giunte a Croce Paesana dall’opera del Vallo Alpino, siamo accolte da una fresca arietta che ha reso la giornata frizzantina…. Finalmente siamo in cima e ce la godiamo tranquille, dopo aver pranzato ed aver contemplato il bel panorama, optiamo per un giro di rientro diverso del classico che passa dalle Munie e dalla Cavalla, per andare a passare dall Passetto e dalla Forcellina seguendo il SRC. Avevo letto la relazione del giro del Sautron che passa da li e volevo fare un bel giro ad anello toccando questi due passi dove non sono mai stata. In discesa dal colle del Sautron imbocchiamo il sentiero SRC ed in breve siamo al Passetto. La parete dove taglia la traccia sta scaricando e ne approfittiamo per visitare l’opera del Vallo Alpino al colle del Passetto, spettacolare la scala di accesso nella parete a picco sulle pietraie sottostanti! I segnavia del SRC scendono nel vallone per un centinaio di metri per poi attraversare la pietraia alla base e risalire i faticosi sfasciumi fino alla Forcellina, ma binocolando li perdiamo a metà vallone. Dopo un po che non sentiamo scaricare la parete, seguiamo, come da relazione, la traccia (ometto alla partenza) che abbastanza in piano attraversa l’infida pietraia. La traccia si fa sempre più esile fino a sparire del tutto, poco più sotto compare qualche altra breve traccia ma nasce e sparisce nel nulla. Dopo un tratto senza traccia finiamo sul ancora più ripido e instabile, tutto il pendio ci frana sotto i piedi e la parte sopra gli va dietro, al bastione roccioso che segna l’inizio del canale mancano ancora una cinquantina di metri. Binocoliamo il canale per la Forcellina ma vediamo solo alcune tracce di catene e alcune ci sembrano staccate, così visto il tratto ancora da percorrere pericoloso e la non certezza di trovare le catene, le mie amiche non se la sono sentita di proseguire, e come dar loro torto…!? Non valeva la pena proseguire. Così siamo tornate indietro ripercorrendo gli sfasciumi ancora più instabili di prima e siamo rientrate dal percorso di salita, questa volta in completa solitudine…..Forse in seguito a qualche acquazzone è venuta giù una frana che ha travolto parte della traccia nella pietraia, in queste condizioni era pericoloso passare, visto che oltretutto stava scaricando, inoltre un gruppo di quattro persone lo scorso anno sono tornati indietro da in cima alla Forcellina (lato Soustra) perchè non hanno trovato le catene per scendere che erano coperte da sfasciumi…. riferisco quanto sentito. Comunque ci ritorno dall’altro lato per capire e passare….

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