Viola (Cima) Via Normale dalla Val d’Avedo per il Passo Dosdè

Viola (Cima) Via Normale dalla Val d’Avedo per il Passo Dosdè
La gita
andreamilano
4 28/06/2021

Itinerario che ho in mente da anni. Essendo a Bormio per lavoro, ne approfitto.

Parto alle 11.30, non da Eita, ma all’inizio della strada asfaltata della valle d’Avedo dove trovo uno striminzito spazio per la macchina. Consiglio; se non si ha una 4wd, evitare di salire e parcheggiare comodamente a Eita.

L’idea era quella di pernottare al bivacco Dosdè per poi salire la cima la mattina successiva.

Arrivo in 3 ore e mezza al bivacco. Ci sono ancora molte lingue di neve che rallentano la progressione. Il Lago Negro è ancora in parte ghiacciato. Dopo un pò di riposo, lascio la zavorra al bivacco e continuo verso la montagna per scoprire l’itinerario che farò il giorno dopo. Visto dal bivacco, l’itinerario non è proprio chiaro.

Non ci sono tracce, e cerco di sfruttare i vari nevai residui, spesso sfondando vista l’ora e la temperatura. Con i ramponi risalgo un ripido nevaio alla base della parete rocciosa della montagna, e infatti, avvicinandosi il percorso diventa più chiaro.
Vedo il canalino (passaggio chiave) che raggiungo facendo un traverso su neve gialla e cotta. Dentro il canale la neve invece è molto dura e si notano anche delle vecchie peste. Abbastanza ripido. In cima un grosso ometto mi rassicura del giusto percorso.

Ora evito di continuare con semicerchio su neve, per salire direttamente le balze rocciose sovrastanti alla mia destra. Ottima roccia, in alcuni punti rossiccia e arancione. Qualche passaggio di I e II che non crea nessun problema.

Arrivato alla fine delle rocce, vedo vicinissima la pala finale. A questo punto tornare in dietro non ha senso. Continuo verso la cima anche se è tardo pomeriggio e si sta annuvolando.

La pala è meno ripida di come sembrava vista dal basso. Ma comunque sarebbe impossibile salire senza ramponi. La neve è ancora più cotta che in basso. Non uso la picca, ma preferisco appoggiarmi sulle bacchette e proseguire a 4 zampe.

Una fatica immane. Gli ultimi metri li faccio contando tre passi alla volta e sfondando fino al ginocchio.

Comunque arrivo bagnato da strizzare, al colletto. Mollo bacchette e ramponi e salgo arrampicando sul filo di cresta asciutto.

Finalmente la croce. Arrivo alle 18. Da sud continuano a salire nebbie che mi precludono la vista sulla Val d’Avedo. A nord invece è pulito ma col cielo nuvoloso. 6 ore e mezza dal parcheggio.

Sono rimasto in cima un pò, sperando che si aprisse, ma non cè stato verso. Quindi scendo e in questo caso evito la parte rocciosa, per fare un giro più largo tutto su neve fino al canalino. Arrivo poi al bivacco alle 19.30 dove ho pernottato per poi scendere il giorno dopo.

Frastuono da vento per tutta la notte. Per fortuna avevo i tappi per le orecchie. Grazie a chi ha lasciato la bottiglia di grappa Ruta quasi piena.

Sole e nuvole. Ma asciutto. Al passo Dosdè vento forte da sud in aumento tra lunedi e martedi.

Le condizioni sono medie. Speravo di trovare più neve. Ha tirato sempre vento forte e caldo da sud. Totale assenza di rigelo a tutte le quote e a tutte le esposizioni. Probabilmente anche di notte.

Durata
Parcheggio – bivacco 3.30 ore
Bivacco – cima 2 ore
Cima – bivacco 1.30 ore

Bivacco fornito, ma umido e sporco. Bombole del gas finite.

Da solo. Non ho incontrato nessuno. Totale assenza di segnale telefonico.

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