Vessona (Denti di) traversata denti meridionale centrale e settentrionale

Vessona (Denti di) traversata denti meridionale centrale e settentrionale
La gita
enzo51
2 06/06/2022
Accesso stradale
Fino a Clemenceau ottima strada. Poi divieto con la sola possibilita' di procedere a piedi o con la MTB.

Il segreto sta tutto nel sapersi destreggiare in terreni dove quasi tutto cio’ che si tocca muove . Un posto decisamente pericoloso. Il rischio e’ quello di andare vicino a farsi del male se no si fa piu’ che un corretto uso delle protezioni mobili, badando di inserirle in quei rarissimi punti dove la roccia e’ un po’ piu’ sana.
Averlo saputo prima non avremmo nemmeno sacrificato le due ore di sonno in piu’ occorseci per la salita dal basso non essendo avvezzi all’uso della MTB che qui avrebbe assolto in pieno alla funzione di ridurre se non altro tempi e fatica in piu’ da aggiungere al tutto. Fino al punto in cui si scollina ancora tutto abbastanza nella norma. I guai, rischi di piantare un scivolone, di trovare eterno ed estremamente faticoso il pervenire all’attacco, cominciano subito dopo, all’atto di scollinare dall’altra parte e in traverso su terreno insidioso per la presenza di enormi quantita’ di materiale mobile, guadagnare si l’attacco del primo dei tre denti in programma da superare in traversata sud ovest nord est, ma a prezzo di enormi sforzi. Saliamo con costante esame di tutto cio’ che caricavamo per avere la certezza che niente ci rimanesse in mano. Molto stressante l’impegno fisico, sopratutto quello mentale dove di nulla ci si puo’ fidare per l’estrema precarieta’ del terreno inaffidabile e incerto ovunque si guardi attorno. Ad ogni modo tutto e’ andato per il meglio, adottanto cautela massima in ogni momento. Va da se che in situazioni di questo tipo, dove nulla va lasciato al caso, inevitabile che i tempi vadano ad allungarsi oltre il dovuto. Trovata ottima la sosta per la calata dal primo dente, cordino d’unione a parte decisamente datato, ma utilizzabile ancora a lungo. Con due mezze da 30 si evince comodamente il salto, da dove con una breve e facile disarrampicata siamo pervenuti alla selletta all’ l’attacco del secondo dente. Ardito nei primi 5/6 mt, ma ben manigliato. Piu’ appoggiato sopra dove si fa cresta, ma su terreno comunque infido e con poche possibilita’ di mettere protezioni mobili che diano quel senso totale di sicurezza nel procedere mai avvertito nel corso dell’intera traversata, per via del terreno instabile ovunque. Aggirato il dente settentrionale alla base lato ovest come suggerito in GMI.
Era del resto l’unico modo per togliersi in fretta da un posto decisamente troppo pericoloso. Sconsiglio a priori nella maniera piu’ assoluto di intraprenderne la salita se mai fatte esperienze su terreni di questo tipo dove costante e’ il rischio in ogni momento di farsi seriamente male.

In buona compagnia del paziente e fedele Angelo (chopin)

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