Cima salita oggi approfittando della giornata assolutamente priva di nuvole.
Montagna non bella esteticamente, ricorda un ferro da stiro roccioso. Ma ci sono affezionato (3 tentativi precedenti frustrati per cattivo tempo e/o forma non perfetta).
Correttissimi i commenti precedenti. Si tratta di una cima al confine tra EE e F. Se pistola puntata dovessi dare una sola valutazione, sarebbe F-, a causa della complessità nel trovare il percorso giusto e della necessità di poggiare le mani (anche se facilmente) su placchette e camino.
La scelta del percorso oggi si rivela saggia. Salgo sul lato sinistro, sulla cengia erbosa (in verità sempre marcata un po’ “a rampazzo”) ma invece di piegare a destra sulla cengia rocciosa/cresta a metà della bastionata, salgo dritto per dritto per aggirare sulla destra il dentino visibile dai laghi. Una combinazione di due percorsi, in sostanza, quello da sinistra e quello centrale. Sulla spianata erbosa si ritrovano gli ometti senza problemi, e si sale fino al camino. Attenzione: prima ci s’imbatte in un camino “ingannatore”, lungo 20m anziché 10, e che sembra di III grado, non il domestico I+ della relazione. Basta salire in diagonale a sinistra di qualche decina di metri, e, seguendo altri ometti si trova il facile e corto camino “giusto”, preceduto da 3 placchette sulle quali fare un po’ di attenzione. Dopo di che si sbuca sulla pietraia sommitale, con ometti posti ancora unpo’ a “rampazzo” (ma il percorso è estremamente intuitivo, basta solo ricordare dove siano i segni rossi per riprendere il camino una volta in discesa, io ho traguardato un azimut di 250°).
Panorama notevole.
In discesa, come altre volte sono sceso dalla cima del dentino posto alla fine del pianoro erboso. Persorso che sembra più difficile a vederlo che non a farlo, velocissimo, e che credo corrisponda alla via di salita “centrale” dal laghetto vicino a quello più grande