- Accesso stradale
- Park a Giordano prima del ponte per Pomieri
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1500
Partenza sci a spalle verso le 6:15 da Giordano (le pelli si possono comodamente lasciare a casa). Il primo salto del canalone ovviamente quest’anno è scoperto e senza ghiaccio, l’abbiamo evitato a dx tramite un camino di roccia marcia con uscita delicata. Si prosegue su neve ripida e ghiaccio bucato (tratti a 60°) fino alla base della cascata, ovviamente allo stato liquido ed evitata “comodamente” a dx per teppe ripide e roccette (che si imboccano una decina di metri prima della cascata). Occhio a non salire troppo e trovare il posto giusto per rientrare nel canale. Neve un po’ irregolare ma portante fino all’interruzione successiva, in ghiaccio cottissimo ed evitata tramite comoda cengia e un po’ di tepping sulla sx. Il traverso per rientrare nel canale a monte del salto è comodo e pressoché tutto innevato. Si prosegue nell’infinito canale su neve portante con un velo di ventata riportata. Man mano che le pendenze si raddrizzano la neve diventa più faticosa, per tratti un po’ meno portanti alternati a cemento. Stando nel canale principale si trovano ancora due saltini di ghiaccio facile e divertente e poi finalmente si arriva alla rampa: molto scenografica! Prima parte facile, la seconda parte in traverso per entrare nel canale finale invece presenta un tratto a 50° con neve non portante. Canale finale su una vecchia placca a vento stabilizzata. Per roccette e lingue di neve in 5-10min si arriva alla agognata croce di vetta. Due foto veloci e poi Marco inizia la sua discesa a piedi dalla cresta NE mentre io torno al deposito sci, via i ramponi e si scende.
Canale iniziale facile e in ombra, traverso expo a 50° in realtà meglio in sci che a piedi, si fanno anche due curve e poi rampa fino a rientrare nel canale. Sciata tranquilla su pendenze che non vanno mai oltre i 42° ma su lunghezza infinita. I saltini di ghiaccio superiori si evitano tranquillamente nel canale parallelo a dx. Il tratto di canale centrale è davvero lungo, sembra di non scendere mai, neve comunque liscia e divertente, più fredda a dx e ammorbidita a sx, davvero bello! Arrivato sopra il primo salto con ghiaccio ho preso la cengia fatta in salita e poi ho provato a proseguire nel canale parallelo di dx (faccia a valle): poca neve, qualche passo di dryski e zone in cui usciva un po’ di ghiaccio, sciata molto controllata e tecnica. Una volta ri-immesso nel canale principale la neve è un po’ rovinata dalla valanga e non si scende in modo fluido, ultimo tratto prima della doppia si sderapa un po’ alla ricerca della neve più liscia. Tolti gli sci e messi i ramponi su una comoda cengetta sopra la cascata mi sporgo verso dei larici e tac! Il cordone di chi mi ha preceduto è ancora lì (insieme ad un cordino che pare leggermente più recente). Con una corda da 40m sono arrivato a malapena alle ultime croste di ghiaccio a base cascata: con poca neve come quest’anno è assolutamente consigliata una corda da 50m. La parte di canale successiva con ghiaccetto e neve si disarrampica abbastanza comodamente, c’è qualche buco nel ghiaccio ma si evita. Per superare l’ultimo saltino ho lasciato un cordino su un masso (non bello ma era l’unica soluzione trovata) e con una doppia da 20m son arrivato a valle della terminalina. Via la corda, sci ai piedi e giù verso Giordano, con qualche acrobazia e gesti da scimmia nel bosco si arriva sci ai piedi all’attraversamento del canale, 5min sopra le case di Giordano.
Linea mitica, psicadelica, alpinistica! Più che una discesa con pendenze o expo come difficoltà (che comunque ci sono), un rebus. Problem solving sci ai piedi! In salita con Marco (che si merita la cittadinanza onoraria a Prali), qualche migliaio di stambecchi e un gipeto, in discesa invece da solo nella pancia della bestia.