Verconey (Becca di) da Revers per l’Alpe di Boregne

Verconey (Becca di) da Revers per l’Alpe di Boregne
La gita
brunello-56
5 24/06/2017
Accesso stradale
In autobus a Revers

Salire la Becca di Verconey era uno sfizio, sia per completare il trittico di vette dopo la Becca di Tos e la quota 3144 m sia per ripetere quel percorso da Boregne che avevo fatto anni fa salendo la Becca di Tos. E proprio qui sta il punto: non me lo ricordavo così eterno e faticoso ….
Comunque. Sono partito da Revers, arrivato quasi a Boregne momento di panico quando il sentiero di colpo è sparito nel prato, allora ho piegato a raggiungere la pista nel bosco (destra salendo) e sono arrivato agli alpeggi seguendo la strada.
Passata la vasca ho cercato lo stacco di un sentiero ed ho provato a prendere quelle tracce che staccano a destra della pista, tra gli ultimi pini. Ha funzionato: sembrano portare fuori percorso, in realtà permettono di non risalire il pendio su erba e rododendri diminuendo così la fatica e portano sotto la bastionata che sorregge la Becca di Verconey, da dove poi il percorso è obbligato.
Arrivato al torrente è cominciata la parte più impegnativa. Il percorso è ripido e instabile, è tutto franato, fondo un po’ fangoso visto che la neve se ne è appena andata, arrivare allo sbarco è stata una faticaccia.
Dallo sbarco al colletto e poi in vetta invece tutto lineare.
Terreno ormai sgombro da neve, solo macchie sul pianoro superiore che però non danno problemi.
Vento impossibile in vetta, da non crederci visto l’attuale caldo da incubo, per cui foto veloci e via (anche per non perdere la navetta). Tanta foschia, panorami a lunga distanza un po’ compromessi.
Discesa lungo lo stesso percorso di salita. Fortuna ha voluto che una volta terminato il tratto sui detriti e ritornato sul prato abbia ritrovato le tracce di salita, che ho seguito fin sulla pista presso la vasca. Per segnarne lo stacco, se potesse servire, ci ho messo anche un ometto (ma stavolta senza le iniziali ….).

Con l’instancabile Frank, inarrestabile sui massi e sui detriti con cui franava, e sempre a suo agio al fresco di nevai e torrenti.
Grazie alla moglie per il recupero ad Arvier e il coffee break a Le Vignaron

Link copiato