Vascoccia (Colle) da Mandriou

Vascoccia (Colle) da Mandriou
La gita
paoloemme
3 11/03/2011
Accesso stradale
senza problemi
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Equipaggiamento
Telemark

gita con attrezzatura SCIESCURSIONISMO TELEMARK
si chiude con oggi questa bella settimana di vacanza in Valle. Oggi cercavo neve primaverile e l’ho trovata. Partito da Mandriou alle 10,30, con un bel sole, gia’ in maglietta, come sono rimasto tutta la gita, pure al Colle, senza vento. La chiesetta di Mandriou e’ un gioiellino. Si va in direzione nord ovest, seguendo una stradina che conduce agli alpeggi, fino a quota 2300 ca. Ad un certo punto si passa accanto alle piste, ma c’e’ spazio per passare al di fuori.
Sulla stradina 2 o 3 volte c’e’ da togliere gli sci per attraversare qualche punto dove l’acqua ha sciolto il manto nevoso. Subito dopo le piste sempre sulla stradina, puntare a nord, appena nord est, dopo i 2300 si entra in un bell’anfiteatro, a sinistra le pareti dalla Nana (alta 3000 metri) e a destra il Facciabella. Se ci si volta vista grandiosa. I forumisti valdostani o del Canavese probabilmente c’hanno fatto l’abitudine ma per un forestiero la Valle con i suoi scenari di montagna e’ una continua occasione per esercitare la meraviglia. Salendo ho visto sui pendii del Facciabella, che guardano a nord ovest, diverse valangucce a pera, se sei solo e ci rimani sotto, non ne esci. Meglio stare al centro del vallone. Arrivato in cima con i miei tempi comprese soste varie in 3 ore (730 mt!). La vista piu’ bella si ha comunque guardando indietro verso la Val d’Ayas. Scendendo ho continuato a stare in maglietta. Neve primaverile che consentiva belle curve telemark, sempre con una certa attenzione ai tratti di crostina o di neve pesante, in agguato ad ogni cambio di esposizione. Sfondare dipende poi da tanti fattori, io peso piu’ di 100 kg e sfondo, non perche’ sia un granciccione pero’ ai miei 82 kg vanno aggiunti i 6-7 di sci,scarponi, abiti e gli almeno 12-13 dello zaino. Scendendo e’ sempre meglio stare al centro del vallone, per poi spostarsi (piu’ o meno sui 2350) verso destra dirigendosi sui pendii esposti a sud della Nana (alta 3000 mt). Da li’, raggiunto l’alpeggio si raggiunge di nuovo la strada che e’ un 100-150 mt di dislivello piu’ in basso su un pendio da sogno, dolce e con neve primaverile perfetta, anche con poche tracce. Tutta la gita e’ poco tracciata. Dalla strada dopo un po’ si raggiungono le piste, che si fanno per un po’; piste a sud, facili, con ottima neve, pochissimo frequentate (feriale alle 14,30). Poi di nuovo la stradina. Punto dolente. Qui la neve era o troppa o troppo poca, in alcuni punti riusciva miracolosamente ad essere al tempo stesso troppa e troppo poca perche’ meta’ stradina era innevata e meta’ no e quella meta’ innevata aveva 30 cm di neve. Comunque mai bella neve fino a tornare al paese, pero’ la perfezione si sa che non e’ di questo mondo. Non ho incontrato nessuno (tranne uno skialp mentre salivo, che ho visto dirigersi verso la Nana). Questo mi suggerisce qualche considerazione, inutile per il 99,9 per cento dei lettori pero’ e’ meglio farla per lo 0,1%. Chi ha letto i miei report vede che vado spesso solo pero’ bisogna tenere presente che e’ pericoloso, bisogna avere esperienza, una sciata estremamente prudente, grande attenzione alla scelta del percorso, sapersela cavare con bussola,carta,altimetro e gps, avere l’attrezzatura per bivaccare fuori una notte in caso di emergenza, svegliandosi vivi la mattina dopo, avere la tecnologia per poter entrare in contatto con il Soccorso, perche’ non sempre funzionano i cellulari (consiglio comunque di portare sempre con se’ le sim card di Vodafone, Tim, Wind e 3, costa poco e spesso se non funziona uno puo’ funzionare l’altro). Dico questo perche’ anche in un’area molto frequentata come la Val d’Aosta possono capitare gite in cui non si incontra nessuno.

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