Bella via, ormai una classica della valle.
La parete non è compatta e continua come su “nel corso del tempo” o sulla “Grassi – Re” al Becco Meridionale, ma i passaggi sono molto vari e di soddisfazione, in prevalenza atletici, un po’ come alla “Mellano – Perego”. I tiri non sono mai banali, ognuno ha i suoi passaggi interessanti ed impegnativi.
La valutazione delle difficoltà mi sembra corretta, i 5c sono abbastanza impegnativi ed obbligatori, mentre il 6a+ è solo 1 passaggio ben protetto ed in parte azzerabile.
La via prende pochissimo sole durante la scalata, è sicuramente adatta ai periodi più caldi.
Gli spit sono ben posizionati ma distanti, serve senz’altro una serie di friend, dicono fino al 2; noi avevamo anche il 3 e lo abbiamo usato spesso e volentieri, questione di gusti …
Meglio avere un buono schizzo o una foto per reperire l’attacco, col nevaio ancora presente e la parete in ombra non è facile vedere il primo spit con cordino, ormai totalmente bianco e a 10m da terra, e la prima sosta, unici indizi visibili. Noi siamo arrivati troppo alti ed abbiamo ravanato discretamente …
Le doppie non sono rapide e lineari come sembra, e si incastrano facilmente in fessure e blocchi staccati. Dalla S9 si arriva alla S7 e dalla S7 alla S5 con 60m giusti, poi non si salta più nessuna sosta.
Con Daniele a tiri alterni e 1 solo zaino in 2, filata liscia come l’olio!
Un grazie come al solito a Mara per la colazione al Pontese con enormi fette di torta … parte essenziale per la riuscita della scalata!