- Accesso stradale
- ottimo fino al ponte dopo S.Anna
Una delle gite più brevi come spostamento della zona. Buon sentiero fino al bivio (non segnalato) per il Colle di Malacosta e Vallone Baiso del Colle, comunque traccia evidente a tratti abbastanza ripida. Parte mediana del vallone con una mulattiera più dolce (io ho optato per tagliare per prati) che con semicerchio da sinistra verso destra passa sotto le sfasciumose pareti est della nostra cima, puntando al Colle di Malacosta. Ultimi 70 un po’ faticosi per la natura del terreno.
Dal colle non ha senso farsi tentare dalla improbabile cresta, quando basta scendere di 50 m seguendo una traccia molto evidente che traversa tutto il versante ovest. A mio avviso è comunque meglio ancora scendere ulteriori 30 m per portarsi nella zona con dei ripiani dove è più comodo camminare ed evitare il lungo traverso sfasciumoso.
Individuato il canalone di salita, che poi è un pendio, c’è una traccia ma è apprezzabile in discesa in quanto di terriccio faticoso, meglio salire dove le pietre (ciaplere) offrono più appoggi. In ogni caso non ci sono difficoltà particolari (se non per la fatica), il tratto è breve e si arriva ad una selletta a pochi passi dalla cima.
Sceso rapidamente dallo stesso percorso di salita, anche se può essere interessante passare sotto il Pic du Pelvat ritornando dal Col de Gandin.
Da segnalare: presenza di sorgenti nel vallone a circa 2700 m (c’è una mandria di mucche nei pressi). In zona è anche presente un gregge di capre con due maremmani che le guidano qua e la (al mattino erano in cima alla Testa di Malacosta) al ritorno scendevano la cresta verso il vallone Baiso del Colle, ma all’apparenza non si preoccupano degli escursionisti (in realtà c’ero solo io in questo vallone). Sicuramente vale la pena abbinarla alla vicina Malacosta.