Vallettaz (Monte) da Chabodey per il Lago di Tillac

Vallettaz (Monte) da Chabodey per il Lago di Tillac
La gita
brunello-56
5 04/06/2012
Accesso stradale
A piedi dalla collina di La Salle

Vi sono giornate (poche) in cui tutto gira giusto.
Stamattina, nonostante le previsioni, già ampie zone di sereno, per cui si parte ottimisti. Disceso a piedi dalla collina di La Salle, sono risalito a Lazey e da questo all’Alpe di Tillac lungo il sentiero n. 21, oggi sconsigliatissimo per via degli enormi pini caduti. Da Tillac ho risalito il sentiero lungo il torrente e, stavolta senza perderlo o confonderlo, sono arrivato al lago (un anno dopo …), lago che di per sé rappresenta già una meta. Poi – anche se poco convinto all’inizio – ho deciso di proseguire verso la vetta del Mt. Vallettaz, e strada facendo ho realizzato che era fattibile, vista la natura facile del terreno: basta avere l’accortezza di evitare le pietraie e rimanere sempre sui tratti misti terra-roccia. Punto di riferimento, arrivati la pianoro erboso, è l’enorme panettone (sulla sinistra salendo) che va risalito e dal quale si punta poi verso la vetta, che si raggiunge facilmente su pendenza sostenuta ma mai difficile.
Notevole il panorama dalla vetta, sull’alta Valdigne ed i valloni circostanti. Peccato per la nuvolosità che ha coperto le creste ed il Bianco, ma visto il meteo è andata di lusso.
Discesa lungo il percorso di salita (scartando però l’idea di cercare il sentiero dell’Alta Via 2 visto il tempo che stringeva) fino a Tillac, poi discesa a Dailley lungo il sentiero nel bosco, poi per sterrata fino a Lazey e discesa a Chabodey.
Nonostante la quota non eccelsa della vetta, escursione di grande soddisfazione sia per la solitudine (naturalmente zero incontri sul percorso: la prima persona salutata è stata alle baite di Valpelouse al ritorno), che per il panorama, ma soprattutto per il raggiungimento della meta. Quindi di nuovo il massimo delle stelle, rimasto ancora a cinque.

Anche oggi io e Frank da soli nella Foresta di Derby e nel Vallone di Tillac, oltre ad una lepre bianca avvistata quasi in vetta. Gradita presenza – invece – quella della moglie a Chabodey che ci ha recuperati e risparmiato la risalita sull’altro versante.
Infine un grazie a chi ha contribuito e si sta adoperando per liberare sentiero e strada dagli enormi alberi abbattuti dalla bufera di Gennaio: fino ad un mese fa la situazione era drammatica.

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