Valletta (Punta della) da Pila per sentiero attrezzato Panorama

Valletta (Punta della) da Pila per sentiero attrezzato Panorama
La gita
andrealp
5 21/08/2011

Gratificante escursione alpinistica su uno dei più spettacolari “balconi” della Valle d’Aosta. Partenza di buon’ora dall’arrivo della cabinovia a Gressan, a quota 1.870. Tagliando la pista di sci abbiamo seguito il sentiero nr. 22, sempre ben battuto e segnato, fino ai 2.815 metri del colle Tsa Setze. Qui un cartello indica, tra le altre, la direzione da seguire per la via ferrata che porta alla punta Valletta. Attenzione a tenersi in prossimità delle cresta, seguendo gli utili paletti di legno conficcati nel terreno e non la traccia di sentiero sottostante. Giunti sulla sommità della cresta inizia la lunga ma non impegnativa via ferrata che segue un percorso molto frastagliato e con frequenti cambi di dislivello, conducendo direttamente ai 3.089 metri della vetta. I cavi sono in perfette condizioni con ottimi ancoraggi su roccia solida che permette di divertirsi arrampicandosi anche senza utilizzare maniglioni e gradini artificiali. In cima un po’ di foschia provocate dal calore ha impedito di godere a pieno del panorama. Il Monte Bianco e il Cervino apparivano sfuocati in lontananza mentre la vista sul Gran Paradiso con il ghiacciaio della Tribolazione e sulla Grivola era incomparabile. Il caldo e l’assenza di vento ci hanno consentito di rimanere a lungo sulla punta della Valletta. Si segnala che nell’apposito spazio sul basamento della croce manca il libro della vetta. Abbiamo quindi iniziato la discesa sulla dorsale della cresta opposta, per un percorso ad anello che, come sempre, contribuisce a rendere ancora più interessante l’escursione. Nella prima parte si cammina su massi e detriti ma la traccia è sempre ben visibile grazie a segni di vernice gialla e ometti. Da quota 2.900 il sentiero si distingue nettamente e, causa la dolcezza del pendio, non affatica. Al congiungimento con il ripido nr. 19B (sentiero degli Alpini) la musica cambia e si perde quota molto velocemente, mettendo però a dura prova le ginocchia. Si arriva quindi all’arrivo della seggiovia Chamolè e da lì si può far ritorno a Gressan fiancheggiando il parimenti ripido percorso riservato alle bici da downhill e percorrendo in parte i bei prati che con l’inverno si trasformeranno in piste da sci. Si evidenzia che lungo l’intero tragitto non si trova acqua e, in questa stagione, non vi sono neppure residui di nevai a cui attingere in caso di emergenza. Con Bruno, Mario e Mariangela, alpinisti molto esperti con cui è sempre un piacere andare in montagna.

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