Valletta (Punta della) da Pila per sentiero attrezzato Panorama

Valletta (Punta della) da Pila per sentiero attrezzato Panorama
La gita
angelochiappano
5 20/06/2011
Accesso stradale
Aosta --> Pila

Ho lasciato l’auto a Pila, alla fine della strada, dopo la galleria. Qui è presente una fontanella per approvigionamento acqua e numerosi cartelli con indicazione dei sentieri, molto ben fatti. Il sentiero 22 viene indicato come quello panoramico, del sentiaro attrezzato, mentre se si segue il sentiero 19a si compie il giro in senso inverso. Ho seguito le indicazioni del sentiero 22, ma giunto in prossimità dell’arrivo della seggiovia “la nouva” la traccia la si perde. Ho impiegato più di 45′ e non poca energia per cercarla e poi ho deciso di proseguire verso l’arrivo della seggiovia Chamolè e da qui al lago omonino; in pratica ho seguito la traccia 19, compiendo il giro in senso inverso. Dopo che il sentiero si diparte dall’arrivo della seggiovia Chamolè si trova un bivio a dx che indica il sentiero degli alpini per la punta Valletta, non sapendo a cosa andassi in contro ho deciso di tenere la sx e proseguire con il sentiero 19c (o 19b, non ricordo con precisione, l’importante è tenere la sx e raggiungere il lago Chamolè). Si giunge così prima al lago e da qui il col Chamolè. Proprio al colle si prende il sentiero ben indicato che si diparte a dx per la Tete Noire che si raggiunge in 30′ di non poco faticoso sentiero (si sale quasi in verticale!). Dalla Tete Noire si segue poi la traccia per la punta Valletta. Sotto la punta ho incontrato numerosi nevai, anche abbastanza spessi, formati da neve non portante, percorrendo i quali a volte si sprofonda anche fino all’anca. Consiglio quindi di tenersi a dx, sul margine della neve, facendo comunque attenzione perche in alcuni tratti si cammina su traccia esposta su sassi non perfettamente stabili (nulla di pericoloso, solo un po’ di attenzione). Raggiunta la vetta da qui parte il sentiero attrezzato, definito così anche dalle indicazioni, e non come ferrata perchè di ferrata ha ben poco. si tratta, ad eccezzion fatta per alcuni tratti, di un sentiero esposto con la fune ove assicurarsi. A volte ci si potrebbe pure non legare, ma credo che se il cavo c’è sia sempre cosa buona utilizzarlo. Alla fine del sentiero attrezzato si scende un poco su prati e ci si ritrova al Col Chasèche e da qui, seguendo le indicazioni si rientra a Pila o per la via diretta a allungando leggermente il percorso attreverso altri colli; tutte le varianti sono ben segnalate dai cartelli. Durante il rientro ho scoperto come il sentiero 22 in realtà non è indicato correttamente, bisogna infatti svoltare a dx di fronte al cantiere del nuovo bacino idrico (non potete non vederlo, è una mega porcata che stanno facendo, sembra il cantiere della variante di valico.. che schifo!!!) e seguendo una strada ponderale si raggiungono prima delle malghe e da qui a sx si diparte il sentiero per il Col Chasèche. Forse si poteva segnalare meglio questo bivio. Io comunque consiglio a chi volesse fare questa gita di seguise il sentiero 19, si evita di sbagliare non trovando il bivio per il Col Chasèche e poi il tratto di sentiero dal Col Chamolè alla punta Valletta, soprattutto il primo tratto fino alla Tete Noire crea meno problemi a percorrerlo in salita che in discesa. Il tratto attrezzato invece lo si percorre bene in entrambi i sensi.

Lungo il tragitto ho incontrato solo un ragazzo nei pressi del lago Chamolè (che quasi non ha neppure salutato) ed un gruppo di stambecchi sotto il colle Chamolè, se no silenzio più assoluto… il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) di chi facendo i turni sul lavoro si può permettere di andare in montagna di lunedì.
saluto poi Giuliof (conosciuto qualche anno fa sulla ferrata di Volfrede) che ho visto che ha percorso il giro il giorno prima.

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