
NOTA: l'itinerario si svolge su terreno privo di sentieri, di segni e di ometti. La parte finale dell'accesso al colle è piuttosto franosa, esposta e richiede fermezza e decisione nel superare un breve tratto di arrampicata.
Assolutamente sconsigliata in caso di nebbia per mancanza di punti di riferimento.
Consigliata solo ad amanti delle pietraie scomode,dei pendii franosi.
Tolta la difficoltà di accesso al colle è una bellissima traversata in ambienti unici e selvaggi.
L’escursione parte all’inizio delle case di Tressi 1185m seguendo le indicazioni del sentiero 608 e 610 per Boschietto che si raggiunge dopo essere passati accanto ad un evidente pilone votivo e aver incontrato il bivio a quota 1370m che a sx porta le indicazioni per il “bivacco Davito, Revelli e Boschiettiera” proseguendo a dx per Alpe Giavino.
Raggiunto il bel borgo di Boschietto 1461m il sentiero prosegue a dx della chiesa dir nord e inizia a salire più ripido; lo si seguirà sino a superare l’alpe Sengie 1850m e ancora in salita marcata l’alpe Biestan (diroccata) 2006m si sale ora su pendii più ampi sino a raggiungere l’alpe Giavino e il Casotto PNGP 2154m.
Si procede ora su sentiero sempre ben segnalato (r/b senza numero) ma più esile, che in alcuni punti richiede attenzione, percorrendo un lungo traverso, a continui sali e scendi, aggirando la Cresta di Prato Fiorito e il Colle della Cadrega; l’attacco del sentiero si trova a nord del casotto PNGP e si sviluppa in direzione nord nord ovest perdendo un po’ quota per poi attraversare la pietraia (seguire i segnavia) per poi risalire il pendio e raggiungere la parte terminale della Cresta di Prato Fiorito e procede (sempre ben segnato ma esile) a percorrere il tratto nel vallone di Lavina.
Si arriva ad un “becco” (di qui solo segnato con tacche rosse) da cui occorre discendere con attenzione e attraversato un tratto di pietraia (torrentello asciutto) si arriva ad una ampia placca che si percorre agevolmente facendo uso della fune di sicurezza. Superata, si arriva ad un gruppo di baite allineate di Lavina Grossa 2120m che si superano a valle e perdendo un po’ quota si incontra il bivio 2080m (poco marcato) con tracce di sentiero che a dx salgono al colle di Bordoney (da trascurare) si procede su sentiero marcato con lievi tacche rosse in direzione ovest e superando alcuni brevi sali/scendi (si passano dei torrentelli) si raggiunge il bivio con il sentiero principale (608) che sale da sx l’intero vallone di Lavina e che seguiremo a dx (ora direzione NNO) a trovare di li a poco l’alpe Lavinetta 2092m. Si sale a nord dell’alpe su sentiero ripido che con un balzo di circa 200m porta al pianoro dove è posto il rifugio Davito 2282m.
Innalzarsi sui pendii dietro il bivacco lungo un sentiero marcato da tacche rosse che conduce al col di Bardoney.
Arrivati a una quota di 100 m superiore al bivacco lasciare il sentiero e dirigersi verso sinistra lungo una crestina morenica che sul lato destro è pietraia mentre su quello sinistro è prativa.
Lungo la cresta si incontra qualche ometto ben evidente.
Proseguire lungo la cresta fino quasi alla sua fine prima di traversare ancora a sinistra (onde evitare di dover scendere e poi risalire).
In questo modo si raggiunge una zona di dossi rocciosi e corsi d’acqua che devono essere superati rimanendo sempre (per quanto possibile) alla stessa quota.
Si giunge cosi alla base della prima frana molto evidente che va superata a monte, proprio sotto le prime placchette rocciose piu basse.
Proseguire da qui in diagonale ascendente su rocce instabili fino a quando il terreno diventa un pendio friabile e infido.
Innalzarsi allora direttamente verso l’alto e verso sinistra (ossia verso il canalino ripido a sx del colle).
Questo era la via di salita secondo Berutto, ma ad oggi è impraticabile (sfasciumi molto instabili). Quindi è meglio, dalla base di tale canale, percorrere la base della placca per una decina di metri verso destra fino a scorgere una cengetta che la taglia in orizzontale e che arriva a una macchia di colore rossastro. In prossimità di questa salire direttamente con brevi e facili passaggi di arrampicata dentro un canalino erboso che in pochi metri di rocce sicure conduce all’affilata cresta del colle.
Dal Colle scendere verso la depressione principale del colle (ometto) e da qui scendere direttamente per una traccia terrosa fino al sottostante piano della Valletta, solcato da numerosi corsi d’acqua.
In prossimità del corso d’acqua principale si incrocia il sentiero (evidente e ben segnato) che sale al bivacco Revelli. Lo si segue in discesa passando per il Casotto del Parco (2290 m) e poi la Casa di Caccia Vittoria all’alpe Vasinetto (2017 m). Di qui il sentiero scende rapidamente fino al Molino di Forzo.
- Cartografia:
- mappa IGC n101
- Bibliografia:
- G.Berutto, Guida IGC Gran Paradiso vol 1
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