Valgrande (Pizzo) da Ponte Campo, anello

Valgrande (Pizzo) da Ponte Campo, anello
La gita
emanuele_80
4 05/07/2015

Per contrastare la caldazza, parto alle 5 da Ponte Campo con una temperatura più che accettabile. Fino all’Alpe Vallé seguo fedelmente la strada sterrata per deviare poi a destra in direzione del Lago d’Avino (cartello segnaletico) su traccia inizialmente poco evidente ma sempre segnalata da bolli bianco-rossi. Il sentiero compie un mezzacosta nella direzione opposta, risalgo un ripidissimo canale erboso e procedo in falsopiano tra le ortiche a ridosso della bastionata rocciosa che precipita verso valle (questo tratto è facilitato dalla presenza di una corda-corrimano). Appena oltre, esco su terreno più aperto con la meta davanti. Il sentiero è sempre ben visibile e termina al Passo del Croso, dove ci si trova la sagoma della Punta di Valgrande proprio di fronte. Oltrepasso un facile nevaio e, seguendo le paline, attraverso la Piana d’Avino con il Monte Leone a fare da sentinella. Scendo brevemente al secondo laghetto per poi intercettare una traccia (qualche ometto) che sale in direzione del pizzo. Incrocio un gregge di pecore che ha appena abbandonato la cima e difatti i risultati si vedono: vetta ricoperta interamente di escrementi e mosche ovunque. Il panorama però è davvero stupendo sulle montagne circostanti, gran parte della scena la ruba il Leone, veramente gigantesco visto da qui. Sono solo le 8.30 e fa già un caldo boia per cui discesa rapida fino al Lago d’Avino, breve risalita attrezzata e poi lunga discesa a Cianciàvero (bellissime le Marmitte dei Giganti!), incrociando in questo tratto i primi esseri umani della giornata. Dall’alpeggio a Ponte Campo percorro la mulattiera per Veglia, con un delirio di persone in salita.

Il tentativo di sfuggire per qualche ora dall’afa cittadina riesce solo per metà, giornata rovente già alle 7 del mattino, mitigata sporadicamente da un po’ di brezza ma nel complesso troppo calda, con invasioni di mosche in ogni dove e senza alcuna possibilità di fare soste in santa pace a causa dei fastidiosi insetti. Peccato perché la gita è davvero meritevole, in un ambiente verdissimo e fiorito; giornata poi bella e serena e cima panoramicissima. Indubbiamente consigliata se si abbassano un po’ le temperature.
Con Zeus

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