- Quota neve m
- 1600
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Altra giornata “di passione” nell’unico angolo del Piemonte dove il meteo non era dei migliori, ma bastava crederci.
Partiti sotto ad una nevicata non forte ma insistente, superiamo il canale per il pian della Rossa con i coltelli (neve dura ma non ghiacciata), poi inizia il vento, poi visibilità zero nel canale della scaletta (ramponi. A tratti si sprofonda, un eventuale rientro da qua, no buono). Arriviamo in qualche modo al colle della Rossa e proseguiamo lungo il traverso sopra al lago, perché ogni tanto: “dai che si apre!”. Giunti nei pressi di uno scivolo che ci sembra ripido (e lo era, la buccia di banana è scesa come un missile!), decidiamo di fermarci ed attendere (fiduciosi?) la prevista schiarita … Intanto il mio socio comincia a scavare la truna con la scusa di muoversi e scaldarsi … Dopo circa un’ora, quando ormai stavamo per fare dietrofront, pochi secondi e le nuvole magicamente spariscono! Riprendiamo quindi la salita, colle, vetta (ultimo tratto a piedi senza ramponi).
In discesa, parte alta farina un po’ lavorata dal vento ma bella. Il tratto ripido alla testa della Valdeserta lo scendiamo con cautela per la presenza di lastroni, più in basso tratti di crosta un po infima, poi pattinaggio sul lago e stradina scorrevole fino all’Alpe.
Bellissima gita ad anello, non molto dislivello, ma lo sviluppo non manca. Ambiente spettacolare, la Valdossola merita più considerazione!
Con Giangi, gran maestro, è sempre un piacere