Una via bellissima, su roccia magnifica, in ambiente selvaggio e solitario (specie se è un martedì 17 maggio…).
Avvicinamento dal Gias delle Mosche, attraverso il Lago Sottano di Fremamorta ed il Colletto del Valasco.
Condizioni avvicinamento: 2 o 3 nevai valanghivi da attaversare lungo il sentiero verso il Lago, poi neve dal lago in avanti; al mattino rigelo e anzi io ho usato ramponcini sotto gli scarponcini da avvicinamento (il socio con scarponi nulla).
Saliti in mezzo alle nebbie e a tratti sotto una fine nevicata, sosta di 40 minuti alla base della via, incerti. Poi la decisione, basata su fiducia nelle previsioni meteo: attacchiamo e infatti dal secondo tiro in poi il sole è giunto a riscaldarci le ossa (e soprattutto le mani!).
La via dicevo è splendida e per i quattro tiri iniziali molto chiodata.
La seconda parte (ultimi 3 tiri) schiodata, ci sono le soste, si integra alla grande.
Calata a destra nel canale, discesa e… qui iniziano i problemi: innanzitutto non capisco perchè mettere la sosta di calata al di sotto del salto roccioso di 5 o 6 metri… doppia breve su spuntone e via.
La sosta di calata poi era senza anello di calata, ora c’è un bel maillon grosso; la sosta è sulla sinistra faccia a valle.
Siccome le vie di fuga portano tutte in quel canale, ritengo che la discesa non sia assolutamente simpatica in caso di bagnato…
Infine, abbiamo notato una cosa clamorosa: lo Sperone Centrale (quotato 2.540 m) su cui corre la via è certamente più alto dello Sperone Sud (m 2.605)!!!
Non credo proprio possa trattarsi di effetto ottico… mi sembra evidente…
Con Simone, grande compagno di avventure, motivato e in forma (soprattutto nella discesa a cannone lungo il sentiero per rientrare in orario!).
Foto e report completo:
dani-climb2.blogspot.it/2016/05/quota-2540-della-cima-di-valcuca-m-2540.html