Val Grande, traversata sud-nord da Ponte Casletto a In la Piana

Val Grande, traversata sud-nord da Ponte Casletto a In la Piana
La gita
aldocompagnoni
5 03/10/2019

Percorso *incredibile*, per impegno e remunerativita’ ma oggettivamente pericoloso senza adeguata perparazione!
P.te Casletto-Orfalecchio il primo giono (giorno al quale si riferisce la data): partiti alle 2pm, arriviamo a Orfalecchio alle 5.30pm. Il sentiero e’ notoriamente pericoloso a causa dei passaggi bagnati ed esposti, ma le catene sono la soluzione, visto che avevamo imbrago e fettuccia. Dei tedeschi (contati 5 in tutto) che si fanno il giro senza protezione non so che dire: io sul bagnato, dei miei scaropni non mi fido. A ognuno il suo, spero tutti siano conscienti dei propri limiti.
Orfalecchio-In La Piana (e infine Bivacco Ragozzale…) il secondo giorno: partiti alle 8.30am, arrivati a Ragozzale alle 8pm. La dormita a Orfalecchio e’ fenomenale, le brande sono comodissime!!! Il tratto Orfalecchio-In La piana e’ uno dei sentieri piu’ impegnativi, affascinanti e pericolosi che abbia mai fatto. Il fiume in secca ha reso i guadi agevolissimi (zompettando su roccia sia all’Arca che sul Rio Fiorina). Fortunatamente, le catene e i bollini rossi rendono il sentiero molto meno pericoloso di quanto potrebbe essere. Ma attenti alle calate tramite catene che richiedono molta attenzione, soprattutto visto che i saliscendi, il peso degli zaini, e lo sforzo per non perdendere il sentiero sono molto stancanti. Anche in questo tratto, come sul P.te Casletto-Orfalecchio, un imbrago con fettuccia puo’ aiutare i piu’ fifoni (come me!) a concentrare la propria attenzione sui passaggi piu’ delicati. Noto poi come la ripidezza del sentiero tendeva a farci mettere le mani a terra, facendoci quasi toccare una vipera, per fortuna ancora intontita!
Guadato il Rio Fiorina in su, il sentiero si dipana in una fantastica faggeta ma attenzione agli ometti, che segnalano un sentiero sbagliato che non si inerpica sulla dorsale che porta a In La Piana: suggerisco quindi di fare piu’ attenzione alla cartina topografica. E grazie a chi ha creato tali ometti (sarcasmo)!
Come parte extra a questo itinerario, abbiamo proseguito per il bivacco Ragozzale. Una giornata Orfalecchio-Ragozzale e’ forse troppo lunga, ma e’ sicuramente meglio che pernottare un terzo giorno. Il bivacco Ragozzale e’ un’altro gioiello di comodita’, e la posizione regala un’alba mozzafiato.

Note vegetazionali: la bassa val grande e’ il regno della rovere e del tiglio, non del castagno e del faggio, come suggerirebbe la carta forestale del piemonte. Nei pressi del torrente, a monte di Orfalecchio, il tiglio e’ comunissimo e forma lembi di bosco a tratti puri. Sopra l’Arca o dove il sentiero e’ molto al di sopra del torrente, e’ invece la rovere a dominare. In generale, tutta la bassa valle ospita un bosco in via di naturalizzazione con abbondante legno morto sia a terra che in piedi; una vera soddisfazione per chi apprezza le foreste vetuste! Per arrivare a una bella faggeta, bisogna aspettare il Rio Fiorina, quindi a chi apprezza il faggio suggerisco di saltare la bassa valle in toto! E’ possibile che lungo il tragitto, i faggi abbondino alle quote superiori non toccate dal sentiero. Tuttavia, non credo molti abbiano la voglia o la capacita’ di, per esempio, risalire posti come la val piana… Noto infine che la parte iniziale della valle sembra piu’ una boscaglia di invasione (Noccoiolo/Betulla) che un catagneto. E’ evidente che queste zone fossero pascolo o pascolo arborato prima dell’abbandono.

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