Vadret (Piz) da Punt Muragl

Neve oscena già in salita nel breve tratto prima della gorgia stretta. Stessa cosa ovvero neve sfondosa fino al terreno – anche con 1 metro di neve – pure nel lungo avvicinamento al ghiacciaio nei pressi del torrentello. Per fortuna in salita i momenti di sfondamento sono stati pochi. Appena la pendenza aumenta, la neve migliora diventando un bel crostone simil firn. All’incrocio con la traccia proveniente dagli impianti, si va a sinistra ovvero verso la meta. Traccia evidente e gelata, ho usato i coltelli. Con pochi tratti ripidi, la traccia è perfetta. La pendenza fino a 35° non mi è parsa proprio, al massimo si arriva a 30° in un paio di momenti. Al colle lascio il superfluo e salgo al Piz La Sterlas coi ramponi. Tornato al colle, mi avvio verso il Vadret e su cresta facile (EE/F) ma esposta in un paio di passaggi su neve arrivo in cima. Ramponi iper consigliati, una scivolata avrebbe gravi conseguenze. Gran panorama, col Bernina in primo piano ma con Ortles e Gran Zebrù nitidissimi. Piz Kesch dominante. La discesa sciistica è stata su neve portante dura trasformata per i primi 300 m dal colle. Poi finiti i ripidi c’è un bel firn che s’alterna a neve variabile mai insciabile. Sfondamenti incredibili nel tratto già menzionato, ma non per neve marcia dato che era ancora gelata ma per totale mancanza di coesione, un granitone. Toboga nella gorgia che è stato divertente pur con poca neve, poi tratto finale di sopravvivenza; incredibile quanto fosse impossibile galleggiare. Trovato solo un gruppo di allegri confederati diversamente giovani che arrivavano al colle quando ero in procinto di scendere in sci. Visto almeno 10 persone al Muragl.