- Accesso stradale
- OK fino a San Giacomo.
Si potrebbe sostenere che la gita sia per amatori di stretta osservanza.. Ed effettivamente e’ cosi’, ma non dimentichiamoci che questo genere di percorsi ci avvicina allo spirito genuino, romantico e pionieristico dei primi salitori.. Prevedere tutta la giornata (io son partito da San Giacomo alle 6:04 e ritornato alle 20:15 – con un’oretta di pausa al Colle per mangiare e bere). Il sentiero 559 fino al rifugio Pocchiola e’ ben segnalato, ad eccezione di un tratto dopo il Lago della Balma, dove si segue la direzione. Dopo il rifugio non c’e’ piu’ niente, salvo dei rari ometti, fino al Lago della Motta, e poi nulla. Ma con la cartina, la direzione ed il percorso son facili da seguire (se non c’e’ nebbia). Le enormi placconate nel vallone superiore son senza dubbio la parte piu’ divertente della gita, mentre la vista sul Lago della Motta la sua parte piu’ pittoresca. Dalla cartina si direbbe che l’Uja Grande di Ciardoney sia raggiungibile in escursionistica, cosa che sicuramente non e’ (ho cercato dei passaggi, ma no.. quindi rimando alla pregevole descrizione di titty, se avete voglia di portarvi la corda fin lassu’). Ramponi/picca inutili, tutto asciutto. In discesa, il sentiero 560 e’ molto ben segnalato e ho potuto seguirlo nonostante la nebbia – importante, poiche’ la direzione e’ tutt’altro che evidente e ci sono dei passaggi esposti. Dal Passo di Destrera, son salito sull’omonimo Monte (bello!). Tra scorci, ho intuito un panorama di prim’ordine.. Da Alpe Praghetta discesa molto diretta su Valsoani. Insomma, un giro direi “epico” che merita!
Un grazie al pastore di pecore, unica persona incontrata in tutto il giorno, che mi ha offerto il caffe’!