Via piuttosto impegnativa (fisicamente e psicologicamente per la grande esposizione nella seconda parte), non molto lunga, ma esteticamente fantastica.
Salita in compagnia di sugo con partenza all’alba delle 12, quando al rifugio Giacoletti c’era ormai fermento per il pranzo…
Primo tiro con partenza un po’ da interpretare: superare direttamente il tettino è probabilmente più del 6a dichiarato; aggirando un po’ a destra il grado mi sembra più corretto.
Secondo tiro più semplice (roccia mediocre nei primi metri, poi meglio) con un bel pilastrino per uscire sul bel terrazzo della sosta.
Terzo tiro decisamente duro con passaggi fisici nella prima parte, poi più semplice (aggirando lo spigolo prima a sinistra poi a destra si trovano prese migliori). Lunghezza un po’ minore dei 20 mt dichiarati.
Quarto tiro in grande esposizione su spigolo, poi tetto impegnativo ma ben manigliato.
Io ho concatenato L3 ed L4 mettendo insieme 40mt a cavallo dello spigolo: così diventa un gran bel viaggio ma la corda tira parecchio (anche allungando alcuni rinvii e saltandone altri); se si hanno velleità di salire in libera (e non un bel margine sul grado) conviene spezzare i tiri altrimenti moschettonare oltre il tetto diventa davvero difficile (nonostante le prese generose).
Dalla quarta sosta siamo poi saliti in cima alla Udine per la cresta Est… facile ma divertente!