Di seguito una breve relazione:
La cima, dalla inconfondibile forma a punta, è immediatamente visibile. Da San Bernardino seguire i cartelli che portano al Pian Lumbrif, prima per bosco (Bosch di Pescion) e poi su radure aperte, con cui si risale costantemente la valle e si prende quota; al bivio al Pian Lumbrif non seguire il sentiero che va a nord in direzione del Passo di San Bernardino ma quello a destra che sale in direzione NE verso Cassina da Vignun, Strec da Vignun e Nufenen.
Giunti alla Cassina da Vignun è necessario abbandonare il sentiero principale pochi metri, seguendo un’indicazione a vernice su un masso (“Piz Uccello”), che però può essere facilmente superata. In ogni caso il sentiero è intuitivo e all’inizio della salita del crinale è segnalato con gli onnipresenti bolli svizzeri alpinistici (bianco-azzurro-bianco), impossibile perdersi.
Si risale il crinale erboso fino a un piccolo pianoro, circa a 2.382m, dove iniziano grosse pietraie. Sempre seguendo i bolli le si attraversa, prima passando sotto gli imponenti lastroni che arrivano direttamente alla cima, e poi aggirandoli sulla destra risalendo fino a una selletta.
L’ultimo pezzo della salita si svolge poco sotto il filo di cresta su pietraia, ed è attrezzato con catene in alcuni punti per la pericolosità delle lastre lisce inclinate verso il fondovalle. Non presentano particolare difficoltà tecniche ma richiedono passo fermo e sicuro; fortemente sconsigliati in caso di pioggia, bagnato o ghiaccio, o per persone non a proprio agio con l’esposizione. Si giunge così alla cima, con un grosso ometto e una scatola contenente il libro di vetta. Panorama impagabile sul Pizzo Tambò, sul Passo del San Bernardino e sul gruppo dell’Adula.
Come scritto sopra, salita molto consigliata ma solamente a persone consapevoli e con condizioni buone: non va sottovalutato il passaggio di cresta finale tra la sella e la cima, con catene e pezzi esposti potenzialmente pericolosi con meteo non adatto.