Ubac (Testa dell’) da Prati del Vallone

Ubac (Testa dell’) da Prati del Vallone
La gita
diecimilapiedi
5 29/07/2017
Accesso stradale
4,5 km di buon asfalto e poche centinaia di metri di buon sterrato

Novemilaottocentododici piedi. Sfuggire ai previsti temporali del primo pomeriggio: quindi sveglia in piena notte e alpi Marittime. Dodici gradi alle 6,30 alla partenza dal rifugio Talarico ancora sonnecchioso, cielo terso e bella mulattiera in ambienti che diventano ben presto selvaggi ed affascinanti. Ottima ed abbondante (e unica) sorgente a 2330 metri, immediatamente prima del rifugio (chiuso, chiavi a Pontebernardo) e poi si sbarca nella ex conca glaciale con un cippo con croce: in lontananza (ma mica poi tanto…) spunta il Viso. La risalita del canalone fino al passo della Lausa va affrontata con calma e attenzione per l’instabilità del terreno (brecciolino) e la ripidità del percorso, comunque costantemente solcato dal sentiero e segnato con numerose tacche rosse.
Arrivati al colle compare la bella sagoma della nostra meta e si intuisce il cammino che dovremo affrontare, mentre per scorgere i bei laghetti in territorio francese dovremo pazientare ancora mezzora: scendere, scendere perdendo una cinquantina di metri e poi seguire i numerosi (anche troppo) ometti che ci fanno salire sfruttando brevi cenge e gradoni naturali che caratterizzano la conformazione del terreno, fino all’ultimo tratto sul crestone Ovest, che con esposizione contenuta (ma non assente) porta alla vetta, con la croce a picco sul vallone del Piz. Panorama spettacolo.
Discesa per la via di salita, con tempo splendido fino alle 13 e poi alternanza di nubi e sole fino all’auto.
Tre ore e mezzo la salita, quasi una in meno la discesa, con 1350 di dsl e 14,7 di sviluppo.
Con la ritrovata compagnia di Antonio e Gian Mario.

Link copiato