La montagna è anche incontro umano. Ai prati del vallone (dove abbiamo pernottato) sorge una casa vacanze / posto tappa gta, da “zio John”, frutto del lavoro e della passione di questo parroco alpinista (Don Giovanni Culasso, 1922-2004), figura carismatica che ha avviato la ristrutturazione di vecchi casolari abbandonati e incentivato la coltivazione e la protezione del genepy e di altri fiori ed erbe alpine, tuttora curate nel vicino orto botanico. Passare qualche ora qui è senz’altro entrare a contatto con un mondo autentico e rilassante…
GIta bella, che non presenta difficoltà. Ottimo fondo fino al bivio per il passo di Vens, ripidissimo il colle della Lausa (senz’altro il tratto più faticoso…ma il panorama dal passo ricompensa!); dal passo, da cui si cende brevemente, l’Ubac è distante solo visivamente. 2 h 15 da “Zio John” alla vetta (20 minuti dal passo alla vetta).
P.S.: la foto copertina di questa gita (scattata dal colle della Lausa) non è l’Ubac, ma passo e cima di Vens.