- Accesso stradale
- Dalla Cappella di S. Rocco di Vallo
Saliti da Vallo al Passo della Croce e poi al Turu. Memori della salita dell’altr’anno non siamo scesi per la traccia nel bosco (dove probabilmente avremmo anche trovato roccette bagnate) e siamo andati al colletto del M. Corno attraverso la stradina, con un percorso piacevole e sicuramente più veloce….
Saliti al M. Corno siamo scesi per la cresta Nord, verso Lanzo. Specie nella parte alta il percorso è abbastanza laborioso, tra roccette spesso bagnate. Più avanti la traccia, comunque ottimamente segnata sugli alberi, è frequentemente invasa da rovi. Giunti a circa quota 900 al bivio con il sentiero che va verso Grange Foieri e poi Ca’ Bianca non abbiamo visto nessuna indicazione e nessuna traccia. Utilizzando il Gps, attraversando una radura, siamo riusciti a reperirlo. Questo sentierino prosegue a mezza costa, prima in salita e poi in a mezzacosta e infine in discesa: è stretto ma sempre visibile e ben camminabile (a differenza di quello di discesa dal M. Corno). Non vi sono indicazioni, se non un paio di segni bianco e rossi risalenti al dopoguerra… Un solo dubbio, risolto ancora con il gps, in un tornante all’inizio della discesa ripida su ca’ Bianca, dove siamo tornati nella civiltà … (le ultime persone le avevamo viste sotto il Turu). Di lì risalita alla baita degli alpini e poi, dopo un bivio con indicazioni dell’AIB su piccole frecce in legno, ancora salita fino alla cresta in cui si incrocia la traccia che percorre la cresta est del M. Corno. Di lì solita discesa verso Vallo.
Lungo anello con qualche apprensione per la via del ritorno (posti dove non eravamo mai stati) perchè in questi ambienti se non si ha una buona traccia non si passa…. Certo servirebbe un po’ di manutenzione su tutto il percorso Lanzo-Corno-Turu, capisco anche i volontari del CAI di Lanzo non possano fare miracoli…
I tempi di percorrenza indicati sulle frecce non sono pienamente attendibili, basta non farci più di tanto affidamento. Nebbie vaganti ogni tanto, ma prevalenza di sole e poco vento.
Con mia moglie Simonetta