Tumolera (Monte) – Pietre in Saldo!!

Tumolera (Monte) – Pietre in Saldo!!
La gita
andrea-bosticco
3 15/03/2017

Avvicinamento abbastanza breve su ottimo sentiero fino a reperire la pietraia sotto i torrioni. Percorrere la pietraia fino al termine e traversare decisamente a sinistra verso il torrione principale più appariscente attraversando ripidi prati. Attenzione ai numerosi rovi! La via attacca sullo sperone centrale molto evidente. La roccia risente molto della presenza di lichene. Le fessure dove poter integrare le protezioni sono piuttosto svasate rendendo il posizionamento laborioso. Gli spits presenti sono in acciaio inox M8. Le difficoltà dichiarate sono abbastanza corrette.
L1 – 5c. Seguire fedelmente il filo di spigolo fino al suo termine (sosta da collegare)
L2 – 5c. Si continua sulla parete di fronte per qualche metro per traversare decisamente a sinistra sopra un pulpito con ginepro, spit nella nicchia in basso a sinistra. In spaccata si esce sulla parete soprastante e dritti fino in sosta (calata per le doppie)
L3 – 6b+ 2 p.a. A1 (valutazione personale 6c+ per tre spits) salire la lama/diedro a sinistra della sosta fin sopra al ballatoio, affrontare il muro leggermente strapiombante verso sinistra (3 spits ravvicinati visibili) sfruttando opposizioni su piccole tacche, per i piedi c’è poco e la roccia si sfalda parecchio. Usciti da questo tratto si sale diritti ad una piccola cengia sfruttando una lama, poi si affronta il muretto di poco oltre la verticale. Non uscire diritti ma obliquare a destra sfruttando le lame sporgenti. Infine dritti nella nicchia sotto il tetto alla sosta da collegare.
L4 – 6b. Si sale il diedro ad arco da destra verso sinistra. In spaccata con i piedi su provvidenziali gobbe si sfrutta in opposizione la lama che permette di ribaltarsi sopra il tetto uscendo verso destra. Ancora un paio di metri verticali per arrivare al bordo superiore della parete con l’ultimo spit. Per uscire agevolmente spaccare a sinistra con il piede e prendere delle tacche nette in basso, che con un movimento deciso permettono di ribaltarsi sulle placche sommitali.
L5 – 3c. Dalla sosta seguire le placche al centro, con facile arrampicata, ma improteggibili, fino alla sommità della struttura. Conviene fare la doppia dalla pianta sotto la cuspide finale.
Con tre doppie si rimette piede alla base, le corde scorrono bene.

Sicuramente una via per amanti del luogo o collezionisti. La via è ben protetta dando sicurezza. Abbastanza dura nei due tiri centrali. La pace e la tranquillità sono garantiti. Numerosi gracchi che nidificano nelle cavità presenti sulla parete. Purtroppo la presenza dei licheni non invoglia. La vista sull’alta valle di Viù…impagabile. Se si vuole ripeterla occorre andare a inizio stagione o in tardo autunno, pena il caldo e la vegetazione rigogliosa. Volendo si può abbinare alla vicina “che bella via che facciamo” sul torrione a fianco. Ripetuta in solitaria in una caldissima giornata di fine inverno.

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