Tsan o Cian (Punta) Cresta Est o Cresta Rey

Tsan o Cian (Punta) Cresta Est o Cresta Rey
La gita
gondolin
4 24/07/2022

Per il Col Fort seguire il sentiero n. 5, segnato con vernice gialla, che tende a perdersi qua e la: una volta giunti all’alpeggio Grand Drayere prestare attenzione ad individuare ed imboccare il sentiero che sale appena sulla destra dell’alpeggio, senza proseguire ulteriormente a destra su sentiero che poi piega in modo evidente verso sud-ovest.
Dal Col Fort comincia la cresta Est (o Cresta Rey), descritta molto bene nella relazione riportata qui su Gulliver. Dopo la prima parte verticale, molto bella da scalare su ottima roccia, si prosegue sul filo di cresta, piuttosto ampio, a tratti quasi orizzontale, con facili passi di I/II grado, sino a raggiungere il torrione con una grotta sul lato sinistro. Da qui le difficoltà aumentano di nuovo, ma la roccia è bella, e si può proteggere bene con fettucce e friends dove non ci sono spit, e l’arrampicata a mio parere rimane piacevole e divertente. Noi abbiamo fatto tutto in conserva, tranne le placche Rey ed il camino Maquignaz, fatti a tiri (ma fattibili anche in conserva lunga protetta se si ha dimestichezza e sicurezza sul grado – III con un passo di IV). Peccato che il panorama dalla vetta sia stato in parte coperto da nuvole alte verso i massicci montuosi principali, in ogni caso la vista dalla cima è davvero notevole.
Per la discesa abbiamo fatte le tre doppie descritte qui nella relazione (la seconda si può tranquillamente evitare disarrampicando), dopo le quali c’è il traverso esposto su cengia, fattibile senza particolare apprensione in quanto ci sono sempre ottimi appigli per le mani ed ampi appoggi per i piedi. Dopo il traverso la relazione parla di “comodo canalino di rocce e terra, max II grado”: a mio parere comodo un cavolo (per usare un eufemismo). Nulla di estremo, anzi, ma è delicato, a tratti alquanto esposto, con un paio di passaggi in disarrampicata niente affatto banali, richiede massima attenzione ed un pò di dimestichezza con l’alpinismo classico, perché non ci si piò proteggere più di tanto ed è indispensabile non sbagliare in alcuni punti. Ritengo sia il tratto più impegnativo di tutta la gita. Dopo quest’ultimo canalino si giunge sulle placche della gengiva, il terreno è un pò accidentato ma semplice e non pericoloso, ci si può rilassare e godersi la discesa: noi abbiamo optato per stare bassi ed abbiamo raggiunto sentiero n. 5 circa 150 m. di quota sotto il bivacco Rivolta

E’ un’ascensione alpinistica d’altri tempi (aperta nel 1896 da Guido Rey e dalla guida alpina Antonio Maquignaz), in ambiente bello ed isolato, con difficoltà su roccia decisamente abbordabili: personalmente mi è piaciuta molto. Oggi in compagnia dei Confratelli Andrea l’Occitano ed Ezio il Saggio, che ringrazio per la splendida giornata trascorsa. Dopo la gita prime libagioni a Torgnon per una birra corroborante, e poi in compagnia di Ezio un’ottima pizza a cena in quel di Valtrournache prima di tornare nella canicola della pianura

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