













- Accesso stradale
- nessun problema
Sentiero segnato sino ai ruderi di Luseney oltre i quali abbiamo proseguito a mezzacosta sul pendio erboso seguendo per poco una labile traccia e poi, più direttamente, tenendo la destra abbiamo seguito qualche ometto giungendo al Pian Marmottin. Da qui, sempre seguendo qualche ometto, abbiamo risalito la breve pietraia di massi stabili sulla destra al culmine della quale (ometto) abbiamo piegato a sinistra riprendendo il terreno erboso; abbiamo poi aggirato l’ampia pietraia sula sinistra arrivando ad una bassa morena con un visibile ometto su una grossa pietra rossastra. Erroneamente poi siamo scesi di poco verso il centro del vallone risalendolo poi faticosamente su terreno ripido e terreno franoso sino al colle: dall’ometto conviene invece, come abbiamo fatto in discesa, rimanere sulla destra e proseguire sulla dorsale della pietraia (qualche ometto) sino ad una evidente guglia sulla destra costeggiando la quale si guadagna, sempre faticosamente e su terreno infido, il colle. Sulla cresta vi sono molti sassi mobili ma non presenta molte difficoltà, anche se obbliga in certi punti all’uso delle mani, e neppure tratti molto esposti; la difficoltà complessiva, soprattutto per la salita della cresta, può anche essere appena superiore ad “EE” a seconda dei passaggi scelti.
In discesa, ritornati all’ometto sulla morena, siamo scesi sui dossi erbosi verso sud seguendo anche qui qualche ometto arrivando all’ometto dove, in salita, abbiamo deviato per la pietraia; sicuramente questo itinerario è più consigliabile anche per la salita risultando più “camminabile” su terreno prevalentemente erboso (vedi foto).
Gita dalla wilderness garantita, faticosa nel’ultima parte e sicuramente poco frequentata, a questa cima la cui vista per tutta la salita la fa ritenere inaccessibile con la vista costante della sua imponente parete rocciosa. Meteo con solo qualche cumulo sulle cime più alte e temperature fresche. Molto bella la compagnia con gli amici Lauretta, Giovanni, Alessandro e Luca con cui abbiamo condiviso le fatiche e le gioie della salita. Gita consigliata ad amanti del genere ma da effettuarsi con buona visibilità terreno asciutto sulla cresta. Allego traccia.
Con l’instancabile moglie Stefania e l’immancabile Vipi.
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