Tsa (Mont de la) e Punta Chaligne da Buthier, anello per il Col de Tardiva

Tsa (Mont de la) e Punta Chaligne da Buthier, anello per il Col de Tardiva
La gita
andrea81
4 18/02/2024
Accesso stradale
si arriva al termine dell'asfalto
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da vento/sastrugi
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1900

Si arriva tranquillamente in auto al termine della strada asfaltata (parcheggio estivo), io sono comunque salito dalle case di Buthier salendo per i prati spogli (un po’ di fieno in cascina non guasta mai).
Calzato le ciaspole 100 m sotto il Rifugio Chaligne, buon rigelo nonostante le temperature elevate. nel bosco la zona con innevamento più abbondante del percorso, presente un’ottima traccia fino all’Alpe Tsa de Chaligne. Qui ho deciso di compiere il giro in senso inverso dalla relazione, per sfruttare il pendio sopra l’alpeggio con neve trasformata e ben grippante. Rapidamente sono arrivato al Col de Tardiva.
A parte un brevissimo traverso un po’ scomodo subito oltre il colle, per il resto si sale molto piacevolmente sulla sinuosa ed ampia dorsale (una specie di pendio sospeso). Per i 50 m finali per evitare di incasinarmi ho messo subito i ramponi, anche se con la neve di oggi si sarebbe potuto salire ciaspole ai piedi o anche senza ramponi.
Elementare la salita alla cima con croce.
Ridisceso ho continuato per la Chaligne, il cui crestone NO oltre ad essere già tracciato da ciaspolatori nei giorni scorsi ha proprio poca neve, quindi molto comodo. Soltanto due gradoni rocciosi sotto la croce sono un po’ scomodi racchette ai piedi e di fatti le ho tolte.
Per la discesa dalla Chaligne, non ricordandomi il percorso, sono rimasto fregato da una traccia che scendeva al col de Metz, che poi ho scoperto essere quella della salita da Thouraz. Dal colle non è possibile scendere verso Buthier a causa di una cornice, quindi sono dovuto risalire in cima; l’assenza di tracce però non mi ha permesso di capire esattamente il punto di inizio della discesa, dall’alto risulta davvero poco chiaro, per cui ho scelto di ritornare al Col de Tardiva, a ripercorrere la via di salita.
Neve in discesa che aveva ovviamente mollato un po’, ma grazie alle velature che hanno limitato il soleggiamento tutto sommato è rimasta accettabile.

A parte due scialpinisti che mi hanno raggiunto sotto la cima, non ho visto nessuno in zona.
Molto caldo ma le provvidenziali velature ed una gradevole brezza hanno mantenuto la temperatura accettabile. Paesaggi e clima da fine marzo/inizio aprile.

Link copiato